A poco più di cinquant’anni dal lavoro di Glorie, appare per cura di Elena Spangenberg Yanes una nuova edizione dell’anonimo commento ‘De nominibus dubiis cuius generis sint’ (il titolo si discosta da quello adottato dagli editori precedenti per via dell’inversione tra ‘nominibus’ e ‘dubiis’) che va a costituire il sedicesimo volume dei ‘Collectanea Grammatica Latina’, diretti da Mario De Nonno. Maneggiando la recente edizione di S.Y. si ha l’impressione di un lavoro equilibrato, rigoroso e informatissimo, destinato a diventare uno strumento utile e valido per chi voglia occuparsi di quel filone di riflessioni sul ‘Dubius sermo’ di cui questo trattato rappresenta un importante (e forse utilmo, per datazione) tassello.
Recensione a 'De nominibus dubiis cuius generis sint'. Introduzione, testo critico e commento a cura di E. Spangenberg Yanes
Fatima El Matouni
2021-01-01
Abstract
A poco più di cinquant’anni dal lavoro di Glorie, appare per cura di Elena Spangenberg Yanes una nuova edizione dell’anonimo commento ‘De nominibus dubiis cuius generis sint’ (il titolo si discosta da quello adottato dagli editori precedenti per via dell’inversione tra ‘nominibus’ e ‘dubiis’) che va a costituire il sedicesimo volume dei ‘Collectanea Grammatica Latina’, diretti da Mario De Nonno. Maneggiando la recente edizione di S.Y. si ha l’impressione di un lavoro equilibrato, rigoroso e informatissimo, destinato a diventare uno strumento utile e valido per chi voglia occuparsi di quel filone di riflessioni sul ‘Dubius sermo’ di cui questo trattato rappresenta un importante (e forse utilmo, per datazione) tassello.File | Dimensione | Formato | |
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