In questo saggio si farà riferimento a quella che, rispetto al lessico filosofico-politico moderno, è un’archeologia (in senso foucaultiano) del termine ipocrisia. Nella ricostruzione storico-semantica del termine che guarda al lessico greco antico emerge la connessione, stabilizzatasi in una traslazione simbolico-metaforica, tra la dimensione pubblica della comunicazione e quella del teatro. Nella prima parte del saggio si fa riferimento ad alcuni fra i pochi frammenti di testi attribuiti a Gorgia da Lentini, dove viene messo a tema il ruolo che l’apatē (inganno) gioca nella costruzione della relazionalità e della comunicazione. La seconda parte è invece dedicata al commento al testo del Filottete di Sofocle, incentrato in particolare sul prologo (1-134), che consiste in un dialogo in parte agonistico tra Odisseo e Neottolemo, e sulla scena nota come “l’inganno del mercante” (542-627), in cui il re di Itaca mette in atto il suo raggiro nei confronti di Filottete e il giovane soldato è chiamato a interpretare la propria parte.
«Un uomo dai molti inganni» (Filottete, v. 1135). Il significato dell’apatē nel linguaggio politico tra Gorgia e Sofocle
Valentina Moro
2020-01-01
Abstract
In questo saggio si farà riferimento a quella che, rispetto al lessico filosofico-politico moderno, è un’archeologia (in senso foucaultiano) del termine ipocrisia. Nella ricostruzione storico-semantica del termine che guarda al lessico greco antico emerge la connessione, stabilizzatasi in una traslazione simbolico-metaforica, tra la dimensione pubblica della comunicazione e quella del teatro. Nella prima parte del saggio si fa riferimento ad alcuni fra i pochi frammenti di testi attribuiti a Gorgia da Lentini, dove viene messo a tema il ruolo che l’apatē (inganno) gioca nella costruzione della relazionalità e della comunicazione. La seconda parte è invece dedicata al commento al testo del Filottete di Sofocle, incentrato in particolare sul prologo (1-134), che consiste in un dialogo in parte agonistico tra Odisseo e Neottolemo, e sulla scena nota come “l’inganno del mercante” (542-627), in cui il re di Itaca mette in atto il suo raggiro nei confronti di Filottete e il giovane soldato è chiamato a interpretare la propria parte.File | Dimensione | Formato | |
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