Lo studio delle componenti tecnologiche che costruiscono la realtà digitale di cui facciamo quotidianamente esperienza può essere condotto su diversi livelli: ci si può soffermare sul funzionamento tecnico dato dalla struttura di software e algoritmi impiegati, oppure sulla percezione che gli individui hanno del risultato dello stesso funzionamento. Tenendo insieme i due punti di vista, una peculiarità che connota l’impiego delle TIC nel Cyberspace, la cui concettualizzazione parte dalla percezione che ne fa il singolo utente, è data dalla particolare dimensione temporale a cui sono soggette le informazioni in rete, destinate ad essere continuamente disponibili e accessibili. Paradossalmente, l’“immaterialità” del supporto tecnico che veicola i contenuti online conduce a quella che è stata definita un’“eternità mediatica”. Questa condizione segna inevitabilmente la natura e la vita dei “fatti” che si realizzano nel ciberspazio, andando ad incidere anche sulle interpretazioni giuridiche che se ne danno. Prendendo a riferimento le fattispecie di reato integrate dalla messa a disposizione di un contenuto illecito in rete (in particolare il caso della diffamazione online), si analizzeranno i riflessi penali che il particolare perdurare nel tempo delle informazioni e dei contenuti illeciti nel Cyberspace assume nell’interpretazione giuridica ed applicazione giudiziale di tali fattispecie.

I riflessi penali del perdurare nel tempo dei contenuti illeciti nel Cyberspace

Beatrice Panattoni
2020-01-01

Abstract

Lo studio delle componenti tecnologiche che costruiscono la realtà digitale di cui facciamo quotidianamente esperienza può essere condotto su diversi livelli: ci si può soffermare sul funzionamento tecnico dato dalla struttura di software e algoritmi impiegati, oppure sulla percezione che gli individui hanno del risultato dello stesso funzionamento. Tenendo insieme i due punti di vista, una peculiarità che connota l’impiego delle TIC nel Cyberspace, la cui concettualizzazione parte dalla percezione che ne fa il singolo utente, è data dalla particolare dimensione temporale a cui sono soggette le informazioni in rete, destinate ad essere continuamente disponibili e accessibili. Paradossalmente, l’“immaterialità” del supporto tecnico che veicola i contenuti online conduce a quella che è stata definita un’“eternità mediatica”. Questa condizione segna inevitabilmente la natura e la vita dei “fatti” che si realizzano nel ciberspazio, andando ad incidere anche sulle interpretazioni giuridiche che se ne danno. Prendendo a riferimento le fattispecie di reato integrate dalla messa a disposizione di un contenuto illecito in rete (in particolare il caso della diffamazione online), si analizzeranno i riflessi penali che il particolare perdurare nel tempo delle informazioni e dei contenuti illeciti nel Cyberspace assume nell’interpretazione giuridica ed applicazione giudiziale di tali fattispecie.
2020
Contenuti illeciti in rete; Consumazione del reato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1088670
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