Già nella seconda metà del secolo scorso, con lo sviluppo degli agenti informatici e l’apertura al pubblico di Internet, si possono rintracciare le prime applicazioni dell’automazione. La novità tecnologica di questo medium ha in questi anni vissuto però importanti e profondi evoluzioni, delineando scenari innovativi e bisognosi di adeguata regolamentazione. Sul fronte dei regimi di responsabilità configurabili in capo ai diversi soggetti, la struttura complessa della rete ha posto numerose problematiche, in particolare per quanto concerne le possibili allocazioni di responsabilità penale in capo agli Internet service provider, soggetti privati che gestiscono servizi in rete, il cui ruolo ha visto negli ultimi anni importanti trasformazioni. Partendo dalle novità di rilievo giuridico rinvenibili a livello europeo, si cercherà di evidenziare i più recenti sviluppi in materia. In questa prospettiva, il punto che suscita le maggiori perplessità è quello della configurabilità di una responsabilità penale omissiva a carico degli ISP (Internet Service Provider) per contenuti illeciti immessi in rete dagli utenti, ipotesi che rappresenta anche un’occasione, per la dottrina e la giurisprudenza, per interrogarsi su possibili ripensamenti di basilari categorie penalistiche, anch’esse bisognose di adeguarsi alle peculiarità delle componenti tecnico-informatiche.
Gli effetti dell’automazione sui modelli di responsabilità: il caso delle piattaforme online
Beatrice Panattoni
2019-01-01
Abstract
Già nella seconda metà del secolo scorso, con lo sviluppo degli agenti informatici e l’apertura al pubblico di Internet, si possono rintracciare le prime applicazioni dell’automazione. La novità tecnologica di questo medium ha in questi anni vissuto però importanti e profondi evoluzioni, delineando scenari innovativi e bisognosi di adeguata regolamentazione. Sul fronte dei regimi di responsabilità configurabili in capo ai diversi soggetti, la struttura complessa della rete ha posto numerose problematiche, in particolare per quanto concerne le possibili allocazioni di responsabilità penale in capo agli Internet service provider, soggetti privati che gestiscono servizi in rete, il cui ruolo ha visto negli ultimi anni importanti trasformazioni. Partendo dalle novità di rilievo giuridico rinvenibili a livello europeo, si cercherà di evidenziare i più recenti sviluppi in materia. In questa prospettiva, il punto che suscita le maggiori perplessità è quello della configurabilità di una responsabilità penale omissiva a carico degli ISP (Internet Service Provider) per contenuti illeciti immessi in rete dagli utenti, ipotesi che rappresenta anche un’occasione, per la dottrina e la giurisprudenza, per interrogarsi su possibili ripensamenti di basilari categorie penalistiche, anch’esse bisognose di adeguarsi alle peculiarità delle componenti tecnico-informatiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.