Diventata ben presto il simbolo della possibilità di unire la corona francese, scozzese e inglese, Maria Stuarda fu oggetto di celebrazione dei principali esponenti della Pléiade, che nei loro componimenti contribuirono a gettare le basi di un vero e proprio mito letterario giunto fino ai giorni nostri. Tuttavia appare evidente che, al di là delle questioni politiche cruciali che spinsero personalità come Ronsard, Joachim Du Bellay, Jean-Antoine De Baïf a celebrare a più riprese la giovane sovrana scozzese, i poeti francesi e Maria Stuarda furono anzitutto profondamente legati dalla condivisione dell’amore per lo «studio bonarum literarum». Nell’articolo si indagano, dunque, non solo i primi portraits letterari di una delle più grandi donne di potere del Rinascimento, portraits che eserciteranno una profonda influenza su una delle tragedie più importanti dedicate all’affaire Marie Stuart, La Reine d’Escosse di Antoine de Montchrestien, ma anche i rapporti particolarmente intensi e fecondi che gli autori di Francia instaurarono con una sovrana che fu prima di tutto una femme de lettres dall’immensa erudizione. Gli scambi letterari che la regina intrattenne per tutta la vita con i suoi maîtres de poésie, la considerevole produzione poetica di Maria e anche i testi conservati nella sua preziosa biblioteca dimostrano fino a che punto il personaggio storico della Stuarda fece degli autori della Pléiade un vero e proprio punto di riferimento, non solo nelle sue letture, ma anche durante la redazione di numerosi componimenti in cui tornano tutte le tematiche più care agli autori della corte dei Valois.
«Que vertu vient de l'estude de bonnes lettres»: Maria Stuarda e i poeti della Pléiade
valeria averoldi
2022-01-01
Abstract
Diventata ben presto il simbolo della possibilità di unire la corona francese, scozzese e inglese, Maria Stuarda fu oggetto di celebrazione dei principali esponenti della Pléiade, che nei loro componimenti contribuirono a gettare le basi di un vero e proprio mito letterario giunto fino ai giorni nostri. Tuttavia appare evidente che, al di là delle questioni politiche cruciali che spinsero personalità come Ronsard, Joachim Du Bellay, Jean-Antoine De Baïf a celebrare a più riprese la giovane sovrana scozzese, i poeti francesi e Maria Stuarda furono anzitutto profondamente legati dalla condivisione dell’amore per lo «studio bonarum literarum». Nell’articolo si indagano, dunque, non solo i primi portraits letterari di una delle più grandi donne di potere del Rinascimento, portraits che eserciteranno una profonda influenza su una delle tragedie più importanti dedicate all’affaire Marie Stuart, La Reine d’Escosse di Antoine de Montchrestien, ma anche i rapporti particolarmente intensi e fecondi che gli autori di Francia instaurarono con una sovrana che fu prima di tutto una femme de lettres dall’immensa erudizione. Gli scambi letterari che la regina intrattenne per tutta la vita con i suoi maîtres de poésie, la considerevole produzione poetica di Maria e anche i testi conservati nella sua preziosa biblioteca dimostrano fino a che punto il personaggio storico della Stuarda fece degli autori della Pléiade un vero e proprio punto di riferimento, non solo nelle sue letture, ma anche durante la redazione di numerosi componimenti in cui tornano tutte le tematiche più care agli autori della corte dei Valois.File | Dimensione | Formato | |
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