Adottando una prospettiva di storia della filologia, il contributo indaga l’ambigua operazione svolta da Giuseppe Compagnoni (1754-1833) nel proporre la propria traduzione italiana delle cronache troiane pseudo-epigrafe di Ditti Cretese e Darete Frigio, pubblicata a Milano nel 1819 entro la Collana degli antichi storici greci volgarizzati di Giovanni Battista Sonzogno. La posizione critico-filologica del Compagnoni è letta alla luce del resto della sua produzione letteraria e del suo profilo intellettuale, nonché del contesto editoriale al cui interno la versione vide la luce
Giuseppe Compagnoni traduttore di Ditti Cretese e di Darete Frigio
Cecilia Sideri
2023-01-01
Abstract
Adottando una prospettiva di storia della filologia, il contributo indaga l’ambigua operazione svolta da Giuseppe Compagnoni (1754-1833) nel proporre la propria traduzione italiana delle cronache troiane pseudo-epigrafe di Ditti Cretese e Darete Frigio, pubblicata a Milano nel 1819 entro la Collana degli antichi storici greci volgarizzati di Giovanni Battista Sonzogno. La posizione critico-filologica del Compagnoni è letta alla luce del resto della sua produzione letteraria e del suo profilo intellettuale, nonché del contesto editoriale al cui interno la versione vide la luceFile in questo prodotto:
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