Among the objectives to be achieved in the period 2020-2030, the new EU Digital Compass has prioritized objectives such as the strengthening of connectivity, chip manufacturing, and public and private digital services, and the spread of blockchain technology and AI. In addition, measures to enhance the digital skills of the workforce have also played a central role in this strategy, given that they can ensure a better transition in the face of recent socio-economic transformations. However, not all Member States have adequately valorised lifelong learning in their respective legal frameworks, thus requiring decisive interventions to counter the negative externalities of digitisation (e.g., computer illiteracy, skills mismatch). In this perspective, the adoption of a more skills-based approach to labour law in active policies could ensure a smoother transition to the new productive and organisational context.

Tra gli obiettivi da conseguire nel periodo 2020-2030, la nuova “Bussola digitale” dell’UE ha dato maggiore attenzione al rafforzamento della connettività, della produzione di chip e dei servizi digitali pubblici e privati, nonché alla diffusione della tecnologia blockchain e dell’IA. All’interno di tale strategia hanno inoltre rivestito un ruolo centrale le misure di accrescimento delle competenze digitali della forza lavoro, essendo queste in grado di garantire una migliore transizione dinnanzi alle recenti trasformazioni socioeconomiche. Tuttavia, non tutti gli Stati Membri valorizzano ancora l’apprendimento permanente in modo adeguato nei rispettivi ordinamenti giuridici, ponendo così la necessità di interventi più decisi per contrastare le esternalità negative derivanti dalla digitalizzazione (es. analfabetismo informatico, disallineamento delle competenze). In tale prospettiva, l’adozione di un approccio al diritto del lavoro maggiormente basato sul ruolo delle competenze nelle politiche attive potrebbe garantire una più agevole transizione verso il nuovo contesto produttivo e organizzativo.

A skill-based approach to labour law in the European digital strategy

Valenti Carlo
2021-01-01

Abstract

Among the objectives to be achieved in the period 2020-2030, the new EU Digital Compass has prioritized objectives such as the strengthening of connectivity, chip manufacturing, and public and private digital services, and the spread of blockchain technology and AI. In addition, measures to enhance the digital skills of the workforce have also played a central role in this strategy, given that they can ensure a better transition in the face of recent socio-economic transformations. However, not all Member States have adequately valorised lifelong learning in their respective legal frameworks, thus requiring decisive interventions to counter the negative externalities of digitisation (e.g., computer illiteracy, skills mismatch). In this perspective, the adoption of a more skills-based approach to labour law in active policies could ensure a smoother transition to the new productive and organisational context.
2021
European Digital Strategy, skills, digitalisation, Cedefop, DESI index, labour law
Strategia digitale europea, competenze, digitalizzazione, Cedefop, indice di DESI, diritto del lavoro
Tra gli obiettivi da conseguire nel periodo 2020-2030, la nuova “Bussola digitale” dell’UE ha dato maggiore attenzione al rafforzamento della connettività, della produzione di chip e dei servizi digitali pubblici e privati, nonché alla diffusione della tecnologia blockchain e dell’IA. All’interno di tale strategia hanno inoltre rivestito un ruolo centrale le misure di accrescimento delle competenze digitali della forza lavoro, essendo queste in grado di garantire una migliore transizione dinnanzi alle recenti trasformazioni socioeconomiche. Tuttavia, non tutti gli Stati Membri valorizzano ancora l’apprendimento permanente in modo adeguato nei rispettivi ordinamenti giuridici, ponendo così la necessità di interventi più decisi per contrastare le esternalità negative derivanti dalla digitalizzazione (es. analfabetismo informatico, disallineamento delle competenze). In tale prospettiva, l’adozione di un approccio al diritto del lavoro maggiormente basato sul ruolo delle competenze nelle politiche attive potrebbe garantire una più agevole transizione verso il nuovo contesto produttivo e organizzativo.
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