La viticoltura abruzzese è in forte espansione ed il controllo per la presenza di patogeni ed insetti pericolosi per la coltura è presupposto per una agricoltura sostenibile. Le malattie da quarantena hanno da sempre rappresentato uno degli obiettivi dei monitoraggi effettuati a seguito del decreto ministeriale (DM. 32442, 31/5/2000) che rende obbligatorio il monitoraggio della Flavescenza dorata e la lotta al suo vettore Scaphoideus titanus. Il Servizio Fitosanitario della Regione Abruzzo ha quindi seguito un piano di monitoraggio nelle aree viticole più vocate con particolare riferimento ai siti coinvolti nella filiera vivaistica. In questo lavoro vengono presentati i dati dei monitoraggi eseguiti dal 2018 in oltre 200 vigneti rappresentativi delle aree viticole abruzzesi più vocate. Ogni sito aveva la superficie di almeno un ettaro di uno stesso vitigno ed era gestito in condizioni agronomiche colturali omogenee. La valutazione della presenza di viti sintomatiche (avvizzimento parziale o totale dei grappoli, arrossamenti e/o ingiallimenti delle foglie, consistenza gommosa o mancata lignificazione dei tralci) è stata effettuata nei mesi di agosto e settembre (Figura 1). I campionamenti sono stati effettuati da viti sintomatiche ed è stata effettuata l’identificazione dei fitoplasmi con metodiche molecolari tradizionali di PCR e PCR-“nested” seguite da sequenziamento per poter identificare il fitoplasma e possibilmente caratterizzarne il ceppo su geni specifici. I risultati delle ispezioni visive hanno evidenziato una presenza di viti con sintomi ascrivibili ai giallumi in 25 vigneti nel 2018, 24 nel 2019 e 33 nel 2020 I vigneti di Chardonnay sono stati quelli che maggiormente hanno evidenziato la presenza di viti sintomatiche. Piante con sintomi sono state inoltre osservate nelle cultivar Montepulciano, Pecorino, Cabernet, Riesling e Pinot bianco. Nei vigneti di Cococciola, Malvasia, Passerina, Pinot Grigio, Sangiovese e Traminer non sono mai state rilevate piante sintomatiche. Complessivamente sono state effettuate 30 analisi nel 2018, 38 nel 2019 e 61 nel 2020. Dai risultati delle indagini molecolari è emerso che il fitoplasma della Flavescenza dorata non è ancora presente in regione nelle aree sottoposte a campionamento e che l’unico fitoplasma individuato è stato quello associato al Legno nero (16SrXII-A) ritrovato in 12 campioni nel 2018, 15 campioni nel 2019 e 41 nel 2020. Il fitoplasma del giallume dell’astro che era stato invece ritrovato all’inizio del secolo. non è stato più individuato. E’ stata inoltre confermata la diffusa presenza di H. obsoletus; adulti del Ciixide sono stati osservati su convolvolo ed ortica presenti ai bordi degli impianti. Le popolazioni più abbondanti sono state evidenziate nei vigneti siti in provincia di Chieti e Pescara. S. titanus è risultato presente in tutti i siti dell’aquilano e molto diffuso nei vigneti del chietino con densità di popolazione anche molto elevate (Posenato et al., 2020). In provincia di Pescara è stato catturato solo un adulto nel 2018, mentre il vettore non è mai stato rilevato nei vigneti ispezionati in provincia di Teramo. Analizzando i risultati all’interno di ogni singolo sito è stato possibile osservare che le catture del Cicadellide sono avvenute prevalentemente ai bordi degli appezzamenti indicando una fonte di infestazione del vettore esterna (viti inselvatichite, vigneti abbandonati o non trattati). Le indagini molecolari condotte sugli adulti di S. titanus catturati in provincia di Chieti hanno evidenziato la presenza nel cicadellide di fitoplasmi 16SrXII-A e 16SrVII-A (giallume del frassino), questi ultimi non riscontrati in vite (. Rispetto a precedenti indagini la diffusione e l’incidenza del cicadellide sono notevolmente aumentate soprattutto nei vigneti in cui vengono effettuati ridotti trattamenti insetticidi. Analisi per caratterizzare il ceppo del fitoplasma del legno nero effettuate sul gene tuf hanno permesso di verificare la presenza predominante di tuf-tipo a che in Italia è risultato presente in maniera abbastanza irregolare nei vigneti ed in alcuni casi come in provincia di Modena nei primi anni del secolo è risultato associato ad una maggiore aggressività del ceppo del fitoplasmi

Abruzzo: ceppo epidemico di legno nero

Mori N.;
2021-01-01

Abstract

La viticoltura abruzzese è in forte espansione ed il controllo per la presenza di patogeni ed insetti pericolosi per la coltura è presupposto per una agricoltura sostenibile. Le malattie da quarantena hanno da sempre rappresentato uno degli obiettivi dei monitoraggi effettuati a seguito del decreto ministeriale (DM. 32442, 31/5/2000) che rende obbligatorio il monitoraggio della Flavescenza dorata e la lotta al suo vettore Scaphoideus titanus. Il Servizio Fitosanitario della Regione Abruzzo ha quindi seguito un piano di monitoraggio nelle aree viticole più vocate con particolare riferimento ai siti coinvolti nella filiera vivaistica. In questo lavoro vengono presentati i dati dei monitoraggi eseguiti dal 2018 in oltre 200 vigneti rappresentativi delle aree viticole abruzzesi più vocate. Ogni sito aveva la superficie di almeno un ettaro di uno stesso vitigno ed era gestito in condizioni agronomiche colturali omogenee. La valutazione della presenza di viti sintomatiche (avvizzimento parziale o totale dei grappoli, arrossamenti e/o ingiallimenti delle foglie, consistenza gommosa o mancata lignificazione dei tralci) è stata effettuata nei mesi di agosto e settembre (Figura 1). I campionamenti sono stati effettuati da viti sintomatiche ed è stata effettuata l’identificazione dei fitoplasmi con metodiche molecolari tradizionali di PCR e PCR-“nested” seguite da sequenziamento per poter identificare il fitoplasma e possibilmente caratterizzarne il ceppo su geni specifici. I risultati delle ispezioni visive hanno evidenziato una presenza di viti con sintomi ascrivibili ai giallumi in 25 vigneti nel 2018, 24 nel 2019 e 33 nel 2020 I vigneti di Chardonnay sono stati quelli che maggiormente hanno evidenziato la presenza di viti sintomatiche. Piante con sintomi sono state inoltre osservate nelle cultivar Montepulciano, Pecorino, Cabernet, Riesling e Pinot bianco. Nei vigneti di Cococciola, Malvasia, Passerina, Pinot Grigio, Sangiovese e Traminer non sono mai state rilevate piante sintomatiche. Complessivamente sono state effettuate 30 analisi nel 2018, 38 nel 2019 e 61 nel 2020. Dai risultati delle indagini molecolari è emerso che il fitoplasma della Flavescenza dorata non è ancora presente in regione nelle aree sottoposte a campionamento e che l’unico fitoplasma individuato è stato quello associato al Legno nero (16SrXII-A) ritrovato in 12 campioni nel 2018, 15 campioni nel 2019 e 41 nel 2020. Il fitoplasma del giallume dell’astro che era stato invece ritrovato all’inizio del secolo. non è stato più individuato. E’ stata inoltre confermata la diffusa presenza di H. obsoletus; adulti del Ciixide sono stati osservati su convolvolo ed ortica presenti ai bordi degli impianti. Le popolazioni più abbondanti sono state evidenziate nei vigneti siti in provincia di Chieti e Pescara. S. titanus è risultato presente in tutti i siti dell’aquilano e molto diffuso nei vigneti del chietino con densità di popolazione anche molto elevate (Posenato et al., 2020). In provincia di Pescara è stato catturato solo un adulto nel 2018, mentre il vettore non è mai stato rilevato nei vigneti ispezionati in provincia di Teramo. Analizzando i risultati all’interno di ogni singolo sito è stato possibile osservare che le catture del Cicadellide sono avvenute prevalentemente ai bordi degli appezzamenti indicando una fonte di infestazione del vettore esterna (viti inselvatichite, vigneti abbandonati o non trattati). Le indagini molecolari condotte sugli adulti di S. titanus catturati in provincia di Chieti hanno evidenziato la presenza nel cicadellide di fitoplasmi 16SrXII-A e 16SrVII-A (giallume del frassino), questi ultimi non riscontrati in vite (. Rispetto a precedenti indagini la diffusione e l’incidenza del cicadellide sono notevolmente aumentate soprattutto nei vigneti in cui vengono effettuati ridotti trattamenti insetticidi. Analisi per caratterizzare il ceppo del fitoplasma del legno nero effettuate sul gene tuf hanno permesso di verificare la presenza predominante di tuf-tipo a che in Italia è risultato presente in maniera abbastanza irregolare nei vigneti ed in alcuni casi come in provincia di Modena nei primi anni del secolo è risultato associato ad una maggiore aggressività del ceppo del fitoplasmi
2021
Giallumi della vite, Hyalesthes obsoletus, indagini genetiche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1074987
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