Xylella fastidiosa sottospecie pauca, batterio gram-negativo agente del “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo” (CoDiRO) è ad oggi presente nella parte peninsulare della Puglia e trasmesso principalmente da almeno Philaenus spumarius (Linnaeus), ed in misura minore da Philaenus italosignus (Drosopoulos & Remane) e Neophilaenus campestris (Fallén). L'Abruzzo è zona indenne dalla malattia ma, essendo considerata area a rischio, l'Ufficio Tutela Fitosanitaria della regione ha predisposto un piano di indagini sui vettori (accertati e potenziali) di X. fastidiosa. L’attività di monitoraggio, avviata nel 2016, è stata condotta tramite l’ausilio di trappole cromotropiche nei principali areali olivicoli abruzzesi. P. spumarius è la cicalina maggiormente presente nel territorio, le sue catture non sono risultate influenzate né dalla posizione della trappola nell’oliveto, né dalle attività gestionali degli appezzamenti (lavorazioni del cotico e trattamenti fitosanitari). A livello di paesaggio, alte concentrazioni di oliveto attorno ai siti di monitoraggio favoriscono la presenza e l’abbondanza di P. spumarius all’interno dello stesso, mentre vigneti, bosco e seminativi ne contrastano lo sviluppo. Da analisi fenologiche, la schiusa delle uova comincia mediamente ai primi di marzo e si protrae fino ai primi di aprile, con i giovani che impiegano circa 10gg per completare ognuno dei 5 stadi di sviluppo. Da questi dati si ritiene che il periodo compreso tra la fine di marzo e la fine di aprile sia quello ottimale per permettere il massimo abbattimento delle popolazioni tramite lavorazione del terreno o sfalcio dell’inerbimento negli oliveti. In questa finestra temporale è possibile infatti intercettare potenzialmente l’intera popolazione della cicalina presente come stadio larvale, maggiormente suscettibile al trattamento. La comparsa dei primi adulti è stata osservata verso la fine di aprile, con un picco di catture in maggio ed uno meno marcato in autunno coincidente con il ritorno a terra delle femmine per l’ovideposizione. Le analisi genetiche effettuate sui vettori confermano l’attuale assenza del batterio nella regione Abruzzo
Fattori che influenzano i vettori di Xylella fastidiosa
Mori N.
2019-01-01
Abstract
Xylella fastidiosa sottospecie pauca, batterio gram-negativo agente del “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo” (CoDiRO) è ad oggi presente nella parte peninsulare della Puglia e trasmesso principalmente da almeno Philaenus spumarius (Linnaeus), ed in misura minore da Philaenus italosignus (Drosopoulos & Remane) e Neophilaenus campestris (Fallén). L'Abruzzo è zona indenne dalla malattia ma, essendo considerata area a rischio, l'Ufficio Tutela Fitosanitaria della regione ha predisposto un piano di indagini sui vettori (accertati e potenziali) di X. fastidiosa. L’attività di monitoraggio, avviata nel 2016, è stata condotta tramite l’ausilio di trappole cromotropiche nei principali areali olivicoli abruzzesi. P. spumarius è la cicalina maggiormente presente nel territorio, le sue catture non sono risultate influenzate né dalla posizione della trappola nell’oliveto, né dalle attività gestionali degli appezzamenti (lavorazioni del cotico e trattamenti fitosanitari). A livello di paesaggio, alte concentrazioni di oliveto attorno ai siti di monitoraggio favoriscono la presenza e l’abbondanza di P. spumarius all’interno dello stesso, mentre vigneti, bosco e seminativi ne contrastano lo sviluppo. Da analisi fenologiche, la schiusa delle uova comincia mediamente ai primi di marzo e si protrae fino ai primi di aprile, con i giovani che impiegano circa 10gg per completare ognuno dei 5 stadi di sviluppo. Da questi dati si ritiene che il periodo compreso tra la fine di marzo e la fine di aprile sia quello ottimale per permettere il massimo abbattimento delle popolazioni tramite lavorazione del terreno o sfalcio dell’inerbimento negli oliveti. In questa finestra temporale è possibile infatti intercettare potenzialmente l’intera popolazione della cicalina presente come stadio larvale, maggiormente suscettibile al trattamento. La comparsa dei primi adulti è stata osservata verso la fine di aprile, con un picco di catture in maggio ed uno meno marcato in autunno coincidente con il ritorno a terra delle femmine per l’ovideposizione. Le analisi genetiche effettuate sui vettori confermano l’attuale assenza del batterio nella regione AbruzzoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.