Giorgio Manganelli è stato un attento lettore di Leopardi. La «gioia teoretica» del Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare è per lui l'emblema di una narrativa strettamente connessa alle figure della retorica ma anche venata di una sotterranea riflessione morale. Il primo libro di Manganelli, Hilarotragoedia (1963) e altri suoi scritti vengono indagati e commentati alla luce delle affinità tematiche e stilistiche con alcuni passi delle Operette morali di Leopardi, che valgono come un modello insieme di filosofia negativa e di immaginazione mitica.

Manganelli e Leopardi: un modello retorico e morale

Giuseppe Sandrini
2022-01-01

Abstract

Giorgio Manganelli è stato un attento lettore di Leopardi. La «gioia teoretica» del Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare è per lui l'emblema di una narrativa strettamente connessa alle figure della retorica ma anche venata di una sotterranea riflessione morale. Il primo libro di Manganelli, Hilarotragoedia (1963) e altri suoi scritti vengono indagati e commentati alla luce delle affinità tematiche e stilistiche con alcuni passi delle Operette morali di Leopardi, che valgono come un modello insieme di filosofia negativa e di immaginazione mitica.
2022
immaginazione, narrativa filosofica, ossimoro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1063663
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