Il saggio si concentra sul problema della libertà in Jakob Böhme (1575-1624), indagando alcuni luoghi testuali in cui tale problema assume una consistenza preponderante. Emerge la concezione di una "libertà senza essenza" (Freyheit ohne Wesen), propria del fondamento senza-Fondo della realtà, la cui potenza risuona nella ruota delle essenze. Si problematizza, allora, la condizione di possibilità della libertà individuale, partendo dal riconoscimento dell'anima umana come infinita emanazione divina. Infine, si accenna all'eco che tale concezione della libertà ha avuto in due pensatori tedeschi moderni, Friedrich Schelling e Martin Heidegger.
Un volere infondato: Jakob Böhme sulla libertà
Boi, Ludovica
2021-01-01
Abstract
Il saggio si concentra sul problema della libertà in Jakob Böhme (1575-1624), indagando alcuni luoghi testuali in cui tale problema assume una consistenza preponderante. Emerge la concezione di una "libertà senza essenza" (Freyheit ohne Wesen), propria del fondamento senza-Fondo della realtà, la cui potenza risuona nella ruota delle essenze. Si problematizza, allora, la condizione di possibilità della libertà individuale, partendo dal riconoscimento dell'anima umana come infinita emanazione divina. Infine, si accenna all'eco che tale concezione della libertà ha avuto in due pensatori tedeschi moderni, Friedrich Schelling e Martin Heidegger.File | Dimensione | Formato | |
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