Le donne occupano uno spazio di assoluto rilievo nell’ispirazione e nell’opera dello scrittore sudafricano bianco, premio Nobel 2003, J.M. Coetzee. Il saggio propone uno sguardo d’insieme su più eroine coetziane che Zinato vede accomunate da una ‘vocazione’ eversiva. Fin dall’inizio, con Magda, con Susan Barton, e poi con Mrs. Curren, e con Elizabeth Costello, la narrazione è affidata a narratrici bianche che fungono da central consciousness all’interno di un contesto coloniale/postcoloniale fortemente patriarcale e che, proprio a partire da questa storica alterità, meglio e, forse, con più diritto possono cercare il rapporto etico con l’Altro nel Sudafrica dell’apartheid in cui comunque esse sono eredi del crimine e del privilegio. Mai solamente vittime, le donne di Coetzee sono sempre creature complesse, che danno voce a questioni di potere, di autorità/autorialità, di destino e possibilità. Dalla intellettualmente forte Elizabeth Costello, alla lesbica Lucy che accetta di ricominciare dal frutto di uno stupro razziale, all’anziana e malata classicista in rivolta contro il sistema, alla visionaria e parricida zitella del Karoo, i gesti (le gesta?) di queste eroine sono tutti sotto il segno dell’eversione.
Le donne eversive di John Maxwell Coetzee
Susanna Zinato
2021-01-01
Abstract
Le donne occupano uno spazio di assoluto rilievo nell’ispirazione e nell’opera dello scrittore sudafricano bianco, premio Nobel 2003, J.M. Coetzee. Il saggio propone uno sguardo d’insieme su più eroine coetziane che Zinato vede accomunate da una ‘vocazione’ eversiva. Fin dall’inizio, con Magda, con Susan Barton, e poi con Mrs. Curren, e con Elizabeth Costello, la narrazione è affidata a narratrici bianche che fungono da central consciousness all’interno di un contesto coloniale/postcoloniale fortemente patriarcale e che, proprio a partire da questa storica alterità, meglio e, forse, con più diritto possono cercare il rapporto etico con l’Altro nel Sudafrica dell’apartheid in cui comunque esse sono eredi del crimine e del privilegio. Mai solamente vittime, le donne di Coetzee sono sempre creature complesse, che danno voce a questioni di potere, di autorità/autorialità, di destino e possibilità. Dalla intellettualmente forte Elizabeth Costello, alla lesbica Lucy che accetta di ricominciare dal frutto di uno stupro razziale, all’anziana e malata classicista in rivolta contro il sistema, alla visionaria e parricida zitella del Karoo, i gesti (le gesta?) di queste eroine sono tutti sotto il segno dell’eversione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.