Nel mondo antico il dibattito intorno alle leggi non scritte (agraphoi nomoi) viene a intensificarsi tra il V e il IV secolo a.C. A partire da Sofocle, passando per Tucidide, fino a giungere alle riflessioni attribuite a Socrate da Platone e Senofonte, la questione delle leggi non scritte assume un’importanza fondamentale per cogliere alcune specificità del rapporto intrattenuto dai Greci con i rispettivi ordinamenti giuridici. Le leggi non scritte non appartengono al diritto positivo, ma vi si sovrappongono o vi si contrappongono. Costituiscono una provocazione e una sfida all’ordinamento giuridico tradizionale, dato che non sono esplicitamente codificate pur possedendo una validità assoluta. Il presente intervento tenterà di far luce su queste apparenti incongruenze, interpretandole alla luce del dibattito intorno agli agraphoi nomoi sviluppatosi a partire dal V secolo.
Gli agraphoi nomoi da Sofocle a Senofonte
stavru, alessandro
2020-01-01
Abstract
Nel mondo antico il dibattito intorno alle leggi non scritte (agraphoi nomoi) viene a intensificarsi tra il V e il IV secolo a.C. A partire da Sofocle, passando per Tucidide, fino a giungere alle riflessioni attribuite a Socrate da Platone e Senofonte, la questione delle leggi non scritte assume un’importanza fondamentale per cogliere alcune specificità del rapporto intrattenuto dai Greci con i rispettivi ordinamenti giuridici. Le leggi non scritte non appartengono al diritto positivo, ma vi si sovrappongono o vi si contrappongono. Costituiscono una provocazione e una sfida all’ordinamento giuridico tradizionale, dato che non sono esplicitamente codificate pur possedendo una validità assoluta. Il presente intervento tenterà di far luce su queste apparenti incongruenze, interpretandole alla luce del dibattito intorno agli agraphoi nomoi sviluppatosi a partire dal V secolo.File | Dimensione | Formato | |
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