La conseguenza della riforma del Titolo V, parte II della Costituzione del 2001 è stata la proliferazione di leggi regionali sui distretti industriali che, pur nella loro diversità, possono essere riconducibili a due approcci: una logica di tipo top-down, quando sono le regioni a definire dall’alto i criteri di individuazione dei distretti sulla base di indici statistici e ad applicarli ai loro territori, e una di tipo bottom-up, quando le regioni lasciano che siano i soggetti locali ad auto-riconoscersi come distretti. In questa prospettiva, il Veneto è un caso di studio interessante sia perché è stata una delle poche regioni ad adottare subito un approccio dal basso, partecipativo e democratico, sia perché negli anni a venire ha ridisegnato più volte le normative e le politiche per i distretti, adattandole ai diversi scenari in cui i questi si sono trovati ad agire.
Le politiche regionali per i distretti industriali in Italia. L'esperienza del Veneto
Savi P.
2020-01-01
Abstract
La conseguenza della riforma del Titolo V, parte II della Costituzione del 2001 è stata la proliferazione di leggi regionali sui distretti industriali che, pur nella loro diversità, possono essere riconducibili a due approcci: una logica di tipo top-down, quando sono le regioni a definire dall’alto i criteri di individuazione dei distretti sulla base di indici statistici e ad applicarli ai loro territori, e una di tipo bottom-up, quando le regioni lasciano che siano i soggetti locali ad auto-riconoscersi come distretti. In questa prospettiva, il Veneto è un caso di studio interessante sia perché è stata una delle poche regioni ad adottare subito un approccio dal basso, partecipativo e democratico, sia perché negli anni a venire ha ridisegnato più volte le normative e le politiche per i distretti, adattandole ai diversi scenari in cui i questi si sono trovati ad agire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.