L’articolo esamina gli affreschi conservati all’interno delle sale principali del piano nobile di palazzo Materossi, già Fè D’Ostiani, divenuto uno dei più significativi edifici nobiliari costruiti a Brescia nel corso del XVIII secolo. Il palazzo è noto alla critica soprattutto per l’imponente impianto decorativo del salone d’onore e dell’adiacente sala di Dedalo e Icaro, entrambi realizzati da Marco Marcola tra il 1790 e il 1791. Grazie a confronti stilistici e all’individuazione del monogramma nascosto dall’artista in una delle sale limitrofe, è stato possibile aggiungere al catalogo del pittore veronese anche i medaglioni presenti nei soffitti della saletta ad angolo e dell’alcova, quest’ultima caratterizzata da una quadratura architettonica di gusto rococò, per la prima volta attribuita a Giovanni Zanardi. Le ricerche condotte hanno inoltre permesso di offrire una nuova e approfondita lettura iconografica dell’intero ciclo e di identificare con più precisione i committenti del cantiere decorativo.

La decorazione settecentesca di palazzo Fè d’Ostiani, tra nuove attribuzioni e letture iconografiche

S. Cretella
2020-01-01

Abstract

L’articolo esamina gli affreschi conservati all’interno delle sale principali del piano nobile di palazzo Materossi, già Fè D’Ostiani, divenuto uno dei più significativi edifici nobiliari costruiti a Brescia nel corso del XVIII secolo. Il palazzo è noto alla critica soprattutto per l’imponente impianto decorativo del salone d’onore e dell’adiacente sala di Dedalo e Icaro, entrambi realizzati da Marco Marcola tra il 1790 e il 1791. Grazie a confronti stilistici e all’individuazione del monogramma nascosto dall’artista in una delle sale limitrofe, è stato possibile aggiungere al catalogo del pittore veronese anche i medaglioni presenti nei soffitti della saletta ad angolo e dell’alcova, quest’ultima caratterizzata da una quadratura architettonica di gusto rococò, per la prima volta attribuita a Giovanni Zanardi. Le ricerche condotte hanno inoltre permesso di offrire una nuova e approfondita lettura iconografica dell’intero ciclo e di identificare con più precisione i committenti del cantiere decorativo.
2020
Marco Marcola; classicismo; Brescia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1026079
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