I recenti restauri offrono l’occasione per una complessiva rilettura dell’Ultima cena sulla parete meridionale di San Giorgio Ingannapoltron. L’opera rientra in un fortunato filone iconografico che, nel territorio veronese, vanta undici testimonianze di pittura murale tra il XIV e l’inizio del XV secolo. Pur rispondendo a convenzioni figurative codificate da secoli, il soggetto si offre anche a un piano di lettura più ‘profano’, nella resa vivace dei commensali e nella varietà di stoviglie e cibi imbanditi sulla mensa. Intorno al dipinto di San Giorgio è possibile aggregare un corpus di opere riferibili, su base stilistica, alla mano di un pittore attivo tra la Valpolicella e il lago di Garda all’inizio del Quattrocento. Un riesame delle fonti d’archivio e delle iscrizioni conservate su alcuni riquadri votivi consente di stabilire legami certi tra l’artista e i lapicidi di Sant’Ambrogio, che gli affidarono tra l’altro la decorazione del piccolo oratorio di San Zeno in Polia.
Un’Ultima cena nella pieve di San Giorgio e un pittore per i lapicidi di Sant’Ambrogio all’alba del Quattrocento
PICCOLI F.
2014-01-01
Abstract
I recenti restauri offrono l’occasione per una complessiva rilettura dell’Ultima cena sulla parete meridionale di San Giorgio Ingannapoltron. L’opera rientra in un fortunato filone iconografico che, nel territorio veronese, vanta undici testimonianze di pittura murale tra il XIV e l’inizio del XV secolo. Pur rispondendo a convenzioni figurative codificate da secoli, il soggetto si offre anche a un piano di lettura più ‘profano’, nella resa vivace dei commensali e nella varietà di stoviglie e cibi imbanditi sulla mensa. Intorno al dipinto di San Giorgio è possibile aggregare un corpus di opere riferibili, su base stilistica, alla mano di un pittore attivo tra la Valpolicella e il lago di Garda all’inizio del Quattrocento. Un riesame delle fonti d’archivio e delle iscrizioni conservate su alcuni riquadri votivi consente di stabilire legami certi tra l’artista e i lapicidi di Sant’Ambrogio, che gli affidarono tra l’altro la decorazione del piccolo oratorio di San Zeno in Polia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.