L’articolo si propone di analizzare criticamente l’articolo 13 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) secondo il quale, in presenza di «indicatori della crisi», gli organi di controllo societari sono tenuti a effettuare una segnalazione agli amministratori e, qualora non vengano assunte adeguate misure, a informare l’Organo di Composizione della Crisi d’Impresa (OCRI). Fondare le procedure d’allerta su voci e indici di bilancio appare tuttavia concettualmente errato, in quanto questi possono forse fornire un segnale affidabile solo quando l’insolvenza è prossima, cioè quando le probabilità di salvataggio sono ridotte. L’obiettivo di tentare di individuare in anticipo lo stato di crisi passa invece da una stima periodica del valore dell’azienda, che possa evidenziare possibili flessioni dei risultati attesi e/o incrementi del rischio. Si auspica che, prima dell’entrata in vigore del CCII prevista per il 1° settembre 2021, il legislatore proceda ad abrogare i riferimenti agli «indicatori della crisi» per individuare gli indizi della difficoltà di un’impresa, adottando quindi una posizione coerente con i tipici precetti della disciplina dell’economia aziendale.

Gli "indici dell'allerta" nel Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza: un'impostazione contraddittoria

L. Faccincani
2020-01-01

Abstract

L’articolo si propone di analizzare criticamente l’articolo 13 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) secondo il quale, in presenza di «indicatori della crisi», gli organi di controllo societari sono tenuti a effettuare una segnalazione agli amministratori e, qualora non vengano assunte adeguate misure, a informare l’Organo di Composizione della Crisi d’Impresa (OCRI). Fondare le procedure d’allerta su voci e indici di bilancio appare tuttavia concettualmente errato, in quanto questi possono forse fornire un segnale affidabile solo quando l’insolvenza è prossima, cioè quando le probabilità di salvataggio sono ridotte. L’obiettivo di tentare di individuare in anticipo lo stato di crisi passa invece da una stima periodica del valore dell’azienda, che possa evidenziare possibili flessioni dei risultati attesi e/o incrementi del rischio. Si auspica che, prima dell’entrata in vigore del CCII prevista per il 1° settembre 2021, il legislatore proceda ad abrogare i riferimenti agli «indicatori della crisi» per individuare gli indizi della difficoltà di un’impresa, adottando quindi una posizione coerente con i tipici precetti della disciplina dell’economia aziendale.
2020
Crisi d'impresa, indici dell'allerta, obblighi di segnalazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1021316
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