È attribuita al pittore veneto Antonio Arrigoni la ‘Morte di Abele’, dipinto da stanza assegnato ad Aureliano Milani in occasione del recente passaggio sul mercato antiquario viennese. Tale rettifica offre l’occasione per affrontare con nuovi elementi la problematica della distinzione dei suoi disegni da quelli di Giambattista Pittoni. Si tratta, in particolare, di quelli raccolti nel cosiddetto Album Salvotti, i cui fogli sono ora divisi fra il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e la Fondazione Giorgio Cini, Raccolta di Giuseppe Fiocco. Il primo contesto in cui tale operazione si rende necessaria è quello della formazione di Pittoni a fianco di Arrigoni, personalità di più lunga esperienza messa in luce solo di recente. Altro contesto è quello della condivisione fra loro del metodo creativo, come quello che presuppone l’esperienza dell’accademia del nudo, da collocare attorno agli anni venti del Settecento. Mentre si va arricchendo il catalogo dei dipinti di Arrigoni, in modo inequivocabile, la distinzione di paternità dei disegni si configura problematica e sempre più complessa, proprio per la prossimità dei due pittori e il loro metodo di lavoro. Essi si avvalgono dello studio dal vero per giungere a un’elaborazione formale “accademizzante” e, in seguito, impiegano in modo iterato gli stessi disegni parziali ‘memorativi’.

ANTONIO ARRIGONI E GIAMBATTISTA PITTONI: I DISEGNI DEL CAPRETTO IMMOLATO

Giorgio Fossaluzza
2020-01-01

Abstract

È attribuita al pittore veneto Antonio Arrigoni la ‘Morte di Abele’, dipinto da stanza assegnato ad Aureliano Milani in occasione del recente passaggio sul mercato antiquario viennese. Tale rettifica offre l’occasione per affrontare con nuovi elementi la problematica della distinzione dei suoi disegni da quelli di Giambattista Pittoni. Si tratta, in particolare, di quelli raccolti nel cosiddetto Album Salvotti, i cui fogli sono ora divisi fra il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e la Fondazione Giorgio Cini, Raccolta di Giuseppe Fiocco. Il primo contesto in cui tale operazione si rende necessaria è quello della formazione di Pittoni a fianco di Arrigoni, personalità di più lunga esperienza messa in luce solo di recente. Altro contesto è quello della condivisione fra loro del metodo creativo, come quello che presuppone l’esperienza dell’accademia del nudo, da collocare attorno agli anni venti del Settecento. Mentre si va arricchendo il catalogo dei dipinti di Arrigoni, in modo inequivocabile, la distinzione di paternità dei disegni si configura problematica e sempre più complessa, proprio per la prossimità dei due pittori e il loro metodo di lavoro. Essi si avvalgono dello studio dal vero per giungere a un’elaborazione formale “accademizzante” e, in seguito, impiegano in modo iterato gli stessi disegni parziali ‘memorativi’.
2020
Antonio Arrigoni Giambattista Pittoni Aureliano Milani Arte Veneta Settecento Attribuzioni Disegni Gallerie dell’Accademia di Venezia Fondazione Giorgio Cini
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