Riconoscere e registrare. Le scritture medievali della nascita, della vita e della morte Il contributo prende avvio dalla constatazione che, in età medievale, i momenti di maggior significato nella vita dei fedeli – la nascita, il matrimonio e la morte, resi solenni dalla celebrazione dei sacramenti – determinarono una ricca produzione di scritture e forme di registrazione. La Chiesa infatti stabilì progressivamente la compilazione di registri dei battezzati, degli sposati e dei defunti (il concilio di Trento, nella sessione dell’11 novembre del 1563, impose la registrazione dei battesimi e dei matrimoni; la registrazione dei defunti fu imposta invece obbligatoriamente nel 1614). Lo studio di tali fonti ha prodotto negli ultimi decenni una ricca storiografia, che viene sinteticamente presentata questo saggio, omettendo tuttavia quella riguardante il matrimonio. Le ‘scritture della morte’ sono rappresentate soprattutto dalle fonti testamentarie, privilegiato oggetto di indagine da più di cinquant’anni.
Riconoscere e registrare. Le scritture medievali della nascita, della vita e della morte
Mariaclara Rossi
2019-01-01
Abstract
Riconoscere e registrare. Le scritture medievali della nascita, della vita e della morte Il contributo prende avvio dalla constatazione che, in età medievale, i momenti di maggior significato nella vita dei fedeli – la nascita, il matrimonio e la morte, resi solenni dalla celebrazione dei sacramenti – determinarono una ricca produzione di scritture e forme di registrazione. La Chiesa infatti stabilì progressivamente la compilazione di registri dei battezzati, degli sposati e dei defunti (il concilio di Trento, nella sessione dell’11 novembre del 1563, impose la registrazione dei battesimi e dei matrimoni; la registrazione dei defunti fu imposta invece obbligatoriamente nel 1614). Lo studio di tali fonti ha prodotto negli ultimi decenni una ricca storiografia, che viene sinteticamente presentata questo saggio, omettendo tuttavia quella riguardante il matrimonio. Le ‘scritture della morte’ sono rappresentate soprattutto dalle fonti testamentarie, privilegiato oggetto di indagine da più di cinquant’anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.