Le nuove scoperte e frontiere, toccate dalle scienze e dalle tecnologie, rendono necessari profondi cambiamenti nel nostro modo di pensare la vita e la morte, gli esseri umani e tutta la natura dal punto di vista politico, giuridico, biomedico, ma in particolare etico e bioetico. L'autrice sottolinea la centralità del pensare questioni di significato a partire da sé come primario impegno pedagogico ed educativo. Viene presentata una ricerca sorta all'interno del paradigma naturalistico e della filosofia fenomenologica e che si avvale della grounded theory come metodologia della ricerca. Lo studio è stato svolto in alcune scuole superiori: si sono invitati ragazzi e ragazze (17-18 anni) a pensare e discutere su alcuni temi di bioetica quali la fecondazione artificiale, l'eutanasia, la sperimentazione clinico-farmacologica e l'ingegneria genetica. Si è trattato di offrire uno spazio e un ambiente che educassero e aiutassero gli studenti e le studentesse a sviluppare un pensare a partire da sé e assieme agli altri, sul modello dell'arte maieutica socratica e sulle riflessioni portate da Arendt. Inoltre è risultata un'opportunità per utilizzare differenti strategie didattiche e allo stesso tempo offrire spazi di discussione, confronto e civilizzazione rivolti anche ai più giovani.
Educazione alla bioetica
Camerella
2006-01-01
Abstract
Le nuove scoperte e frontiere, toccate dalle scienze e dalle tecnologie, rendono necessari profondi cambiamenti nel nostro modo di pensare la vita e la morte, gli esseri umani e tutta la natura dal punto di vista politico, giuridico, biomedico, ma in particolare etico e bioetico. L'autrice sottolinea la centralità del pensare questioni di significato a partire da sé come primario impegno pedagogico ed educativo. Viene presentata una ricerca sorta all'interno del paradigma naturalistico e della filosofia fenomenologica e che si avvale della grounded theory come metodologia della ricerca. Lo studio è stato svolto in alcune scuole superiori: si sono invitati ragazzi e ragazze (17-18 anni) a pensare e discutere su alcuni temi di bioetica quali la fecondazione artificiale, l'eutanasia, la sperimentazione clinico-farmacologica e l'ingegneria genetica. Si è trattato di offrire uno spazio e un ambiente che educassero e aiutassero gli studenti e le studentesse a sviluppare un pensare a partire da sé e assieme agli altri, sul modello dell'arte maieutica socratica e sulle riflessioni portate da Arendt. Inoltre è risultata un'opportunità per utilizzare differenti strategie didattiche e allo stesso tempo offrire spazi di discussione, confronto e civilizzazione rivolti anche ai più giovani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.