Introduzione. Recenti studi hanno evidenziato una stretta relazione tra competenze motorie e competenze linguistiche nei primi anni di vita. In particolare, è emerso che l'età di comparsa di milestones grosso-motori (sitting e walking) predice il successivo vocabolario recettivo e produttivo (Libertus & Violi, 2016), in particolare vocabolario spaziale (Oudgenoeg-Paz, Volman, & Leseman, 2016) e predicati (He, Walle, & Campos, 2015). Il nostro studio ha analizzato se le abilità locomotorie e anche fino-motorie che si sviluppano nel 2° anno possono predire successive abilità lessicali in comprensione e produzione, in particolare predicati e vocabolario spaziale. Metodo. Hanno partecipato allo studio 37 bambini italiani (23 femmine) frequentanti 3 asili nido del Trentino, suddivisi in 2 fasce d’età: 13-19 mesi (M=16,93; DS= 1,73) e 20-30 mesi (M= 23.04; DS=3,14). Le loro abilità motorie sono state valutate con le Scale Griffiths A (ab.locomotorie) e D (coordinazione oculo-manuale); le abilità lessicali con Scala Griffiths-C, PVB, e 6 mesi dopo attraverso le prove PING (subtest Nomi e Predicati). Un set di correlazioni bivariate tra punteggi di abilità grosso- e fino-motorie, variabili sociodemografiche e punteggi di comprensione e produzione lessicale alle prove PING ha permesso di identificare associazioni significative e, quindi, potenziali predittori di abilità lessicali che sono stati utilizzati in analisi di regressione gerarchica. Risultati. Le analisi di regressione gerarchica realizzate inserendo le abilità fino-(non grosso-)motorie e il genere del bambino come predittori di abilità lessicali (punteggi PING in comprensione e produzione) mostrano che la combinazione di queste due variabili spiega: (a) un’elevata percentuale di varianza nella produzione lessicale dei bambini più piccoli, sub-test Predicati (non Nomi) [Adj.R2= .55; F(2, 11)= 8.77, p =.005; MotFineβ =.68, p =.004; Genereβ =.52, p =.020]; (b) il 28% della varianza negli errori di comprensione di Predicati dei bambini più grandi [Adj.R2= .28; F(2, 20)= 5.24, p =.015; MotFineβ =-.41, p =.038; Genereβ =.37, p =.058]. Le altre variabili e il genere del b. considerato singolarmente non risultano predittive. Conclusioni. Questi risultati ampliano i precedenti studi mostrando che nel 2° e 3° anno di vita la relazione tra abilità motorie e successivo sviluppo del linguaggio coinvolge la manualità fine. L’ulteriore analisi in corso permetterà di far luce sulla relazione con specifiche categorie lessicali.

La motricità fine influenza lo sviluppo linguistico nella prima infanzia?

Andalò B.;Rigo F.;Lavelli M.
2019-01-01

Abstract

Introduzione. Recenti studi hanno evidenziato una stretta relazione tra competenze motorie e competenze linguistiche nei primi anni di vita. In particolare, è emerso che l'età di comparsa di milestones grosso-motori (sitting e walking) predice il successivo vocabolario recettivo e produttivo (Libertus & Violi, 2016), in particolare vocabolario spaziale (Oudgenoeg-Paz, Volman, & Leseman, 2016) e predicati (He, Walle, & Campos, 2015). Il nostro studio ha analizzato se le abilità locomotorie e anche fino-motorie che si sviluppano nel 2° anno possono predire successive abilità lessicali in comprensione e produzione, in particolare predicati e vocabolario spaziale. Metodo. Hanno partecipato allo studio 37 bambini italiani (23 femmine) frequentanti 3 asili nido del Trentino, suddivisi in 2 fasce d’età: 13-19 mesi (M=16,93; DS= 1,73) e 20-30 mesi (M= 23.04; DS=3,14). Le loro abilità motorie sono state valutate con le Scale Griffiths A (ab.locomotorie) e D (coordinazione oculo-manuale); le abilità lessicali con Scala Griffiths-C, PVB, e 6 mesi dopo attraverso le prove PING (subtest Nomi e Predicati). Un set di correlazioni bivariate tra punteggi di abilità grosso- e fino-motorie, variabili sociodemografiche e punteggi di comprensione e produzione lessicale alle prove PING ha permesso di identificare associazioni significative e, quindi, potenziali predittori di abilità lessicali che sono stati utilizzati in analisi di regressione gerarchica. Risultati. Le analisi di regressione gerarchica realizzate inserendo le abilità fino-(non grosso-)motorie e il genere del bambino come predittori di abilità lessicali (punteggi PING in comprensione e produzione) mostrano che la combinazione di queste due variabili spiega: (a) un’elevata percentuale di varianza nella produzione lessicale dei bambini più piccoli, sub-test Predicati (non Nomi) [Adj.R2= .55; F(2, 11)= 8.77, p =.005; MotFineβ =.68, p =.004; Genereβ =.52, p =.020]; (b) il 28% della varianza negli errori di comprensione di Predicati dei bambini più grandi [Adj.R2= .28; F(2, 20)= 5.24, p =.015; MotFineβ =-.41, p =.038; Genereβ =.37, p =.058]. Le altre variabili e il genere del b. considerato singolarmente non risultano predittive. Conclusioni. Questi risultati ampliano i precedenti studi mostrando che nel 2° e 3° anno di vita la relazione tra abilità motorie e successivo sviluppo del linguaggio coinvolge la manualità fine. L’ulteriore analisi in corso permetterà di far luce sulla relazione con specifiche categorie lessicali.
2019
abilità locomotorie, abilità fino-motorie, lessico, vocabolario spaziale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1001629
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