Può un'etica della musica rappresentare un caso speciale di quella proporzione tra le facoltà che Kant aveva definito "saggiamente conveniente"? A partire dalle considerazioni proposte da Daniel Barenboim sul significato della relazione in musica nell'ambito del rapporto tra etica ed estetica, viene in questo studio condotta un'analisi circa il rapporto tra ragione e proporzione con particolare riferimento alla ricerca dell'infinito che per tale via viene proposta: tale rapporto ha certamente antiche radici nei concetti di armonia e cosmo rielaborati nella moderna "Musurgia universalis" (come la definì Athanasius Kircher), e trova magnifici esempi nella composizione musicale; ma soprattutto presenta un rinnovato interesse, come anche nuove difficoltà, alla luce della comprensione del tempo nella fisica del Novecento. Dal punto di vista filosofico ciò conduce ad un tentativo di discussione sul rapporto tra anima e origine della "mensura" che trova un notevole luogo di comprensione nel pensiero di M. Heidegger degli anni di Marburgo. Al termine di questo percorso emerge un ruolo della musica in relazione alla destinazione morale dell'"essere razionale finito" e dunque la conclusione avviene attraverso un ritorno alla filosofia pratica kantiana.
Etica e relazione musicale nella "proporzione saggiamente conveniente delle facoltà"
Giorgio Erle
2019-01-01
Abstract
Può un'etica della musica rappresentare un caso speciale di quella proporzione tra le facoltà che Kant aveva definito "saggiamente conveniente"? A partire dalle considerazioni proposte da Daniel Barenboim sul significato della relazione in musica nell'ambito del rapporto tra etica ed estetica, viene in questo studio condotta un'analisi circa il rapporto tra ragione e proporzione con particolare riferimento alla ricerca dell'infinito che per tale via viene proposta: tale rapporto ha certamente antiche radici nei concetti di armonia e cosmo rielaborati nella moderna "Musurgia universalis" (come la definì Athanasius Kircher), e trova magnifici esempi nella composizione musicale; ma soprattutto presenta un rinnovato interesse, come anche nuove difficoltà, alla luce della comprensione del tempo nella fisica del Novecento. Dal punto di vista filosofico ciò conduce ad un tentativo di discussione sul rapporto tra anima e origine della "mensura" che trova un notevole luogo di comprensione nel pensiero di M. Heidegger degli anni di Marburgo. Al termine di questo percorso emerge un ruolo della musica in relazione alla destinazione morale dell'"essere razionale finito" e dunque la conclusione avviene attraverso un ritorno alla filosofia pratica kantiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.