La ricerca empirica non rappresenta l’unica forma di conoscenza rigorosa della realtà educativa, ma è quella più a lungo trascurata. Eppure la ricerca empirica è in grado di rispondere a molte delle sfide conoscitive, sia per i ricercatori sia per i pratici. I percorsi di costruzione delle ipotesi e delle domande di ricerca, di raccolta e analisi dei dati sono stati, infatti, solo marginalmente battuti nell'ambito pedagogico italiano, a causa di una logica neo-idealista secondo la quale ogni sapere di origine empirica sarebbe incapace di produrre conoscenza autentica. Ma anche un certo pensiero post-moderno, se per certi versi ha fondato nuovi approcci di ricerca più qualitativi, ha anche contribuito a svuotare di senso l’indagine empirica della realtà educativa. Molti docenti, studenti, dottorandi e ricercatori percepiscono l'urgenza di dotarsi di strategie attraverso le quali leggere i fenomeni educativi, con l'obiettivo sia di esaminare le pratiche, valutarne gli esiti ma anche di colmare il divario con la prassi e fornire risultati scientifici capaci di far emergere dati attendibili sui quali prendere decisioni e fare scelte (educative, etiche, fondate, responsabili, politiche). In Italia, a differenza di altre tradizioni anglosassoni, dove l’empirismo ha lungamente permeato le scienze sociali, non vi è un’abitudine professionale né un’attenzione scientifica a ricercare ispirazione dai, conferme e valutazioni nei e attraverso i dati. È, quindi, impellente recuperare questo ritardo coltivando la ricerca, nei suoi aspetti epistemologici, metodologici ma anche strategici e di fattibilità.
Teoria e Metodi della Ricerca Empirica in Educazione
Ghirotto Luca
2017-01-01
Abstract
La ricerca empirica non rappresenta l’unica forma di conoscenza rigorosa della realtà educativa, ma è quella più a lungo trascurata. Eppure la ricerca empirica è in grado di rispondere a molte delle sfide conoscitive, sia per i ricercatori sia per i pratici. I percorsi di costruzione delle ipotesi e delle domande di ricerca, di raccolta e analisi dei dati sono stati, infatti, solo marginalmente battuti nell'ambito pedagogico italiano, a causa di una logica neo-idealista secondo la quale ogni sapere di origine empirica sarebbe incapace di produrre conoscenza autentica. Ma anche un certo pensiero post-moderno, se per certi versi ha fondato nuovi approcci di ricerca più qualitativi, ha anche contribuito a svuotare di senso l’indagine empirica della realtà educativa. Molti docenti, studenti, dottorandi e ricercatori percepiscono l'urgenza di dotarsi di strategie attraverso le quali leggere i fenomeni educativi, con l'obiettivo sia di esaminare le pratiche, valutarne gli esiti ma anche di colmare il divario con la prassi e fornire risultati scientifici capaci di far emergere dati attendibili sui quali prendere decisioni e fare scelte (educative, etiche, fondate, responsabili, politiche). In Italia, a differenza di altre tradizioni anglosassoni, dove l’empirismo ha lungamente permeato le scienze sociali, non vi è un’abitudine professionale né un’attenzione scientifica a ricercare ispirazione dai, conferme e valutazioni nei e attraverso i dati. È, quindi, impellente recuperare questo ritardo coltivando la ricerca, nei suoi aspetti epistemologici, metodologici ma anche strategici e di fattibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.