Con il presente contributo si intende proseguire l’analisi avviata in occasione del XIX Convegno Internazionale Interdisciplinare “Il punto di svolta del Mosaico paesistico–culturale: Rinascimento Rivelazione Resilienza” tenutosi a Napoli nel  a cura di IPSAPA nel quale l’Autore ha avviato una riflessione sull’arte concettuale come espressione del disagio del paesaggio. Rileggendo Animal liberation l’opera scritta da Peter Singer nel  e reinterpretandola in chiave particolarmente originale l’artista Ralph Hall nel  inizia a realizzare opere in ceramica che, slegandosi dalle tendenze artistiche comuni, seguendo le linearità estetiche della moda, esprimono la violenza folle e illogica operata dagli uomini sugli animali. La volontà di denunciare le aggressioni compiute, ieri e oggi, in forme e modi differenti sulla natura, diviene strumento per riscoprire, aggiornato e arricchito delle competenze attuali, il paesaggio e le sue valenze più nascoste, facendolo divenire la base su cui fare esplodere una nuova espressione artistica. La lettura e l’interpretazione dei segni che l’uomo ha impresso sul pianeta nel corso del tempo consente di rivedere il paesaggio non solo in senso conservativo, ma facendolo anche rientrare nella nostra attività del presente. Utile analizzare come, mentre la società muta, il paesaggio cam- bi con essa, sia sotto il profilo formale che strutturale e gli elementi che lo compongono si deformino e degradino irrimediabilmente. Nell’ulti- mo secolo le pressioni derivate al paesaggio dalla rapida crescita urbana, ∗ Dipartimento Culture e Civiltà, Università di Verona.   Maria Laura Pappalardo industriale e infrastrutturale hanno prodotto drammatiche trasforma- zioni nell’uso dei suoli e situazioni di profonda crisi per la sopravvivenza di molte specie animali. La velocità di tale trasformazione, possibile in virtù dell’apporto sempre maggiore di energia esterna al sistema, produ- ce un’immensa perdita d’informazione; tali trasformazioni si compiono ignorando il sistema ambientale e paesaggistico di partenza, la sua storia, le sue risorse. Si assiste ad un rimescolamento degli elementi classici che compongono il paesaggio, aumenta il disordine e gli elementi presenti in esso sono incapaci di interagire positivamente tra loro. Si arriva ad una vera e propria destrutturazione del sistema ambientale e alla scomparsa delle relazioni elementari tra gli ecosistemi che lo compongono. Se le società percepiscono tali situazioni in termini di disorientamento, eccessi di stimoli visivi e uditivi, difficoltà nel decodificare i messaggi trasmessi dal paesaggio, per gli animali la situazione diventa ancora più drammatica, ma per entrambi risulta legata alle probabilità di sopravvivenza degli esseri viventi, di tutti gli esseri viventi, sul pianeta.

Interpretare il disagio del paesaggo attraverso l'arte concettuale

pappalardo maria
2018-01-01

Abstract

Con il presente contributo si intende proseguire l’analisi avviata in occasione del XIX Convegno Internazionale Interdisciplinare “Il punto di svolta del Mosaico paesistico–culturale: Rinascimento Rivelazione Resilienza” tenutosi a Napoli nel  a cura di IPSAPA nel quale l’Autore ha avviato una riflessione sull’arte concettuale come espressione del disagio del paesaggio. Rileggendo Animal liberation l’opera scritta da Peter Singer nel  e reinterpretandola in chiave particolarmente originale l’artista Ralph Hall nel  inizia a realizzare opere in ceramica che, slegandosi dalle tendenze artistiche comuni, seguendo le linearità estetiche della moda, esprimono la violenza folle e illogica operata dagli uomini sugli animali. La volontà di denunciare le aggressioni compiute, ieri e oggi, in forme e modi differenti sulla natura, diviene strumento per riscoprire, aggiornato e arricchito delle competenze attuali, il paesaggio e le sue valenze più nascoste, facendolo divenire la base su cui fare esplodere una nuova espressione artistica. La lettura e l’interpretazione dei segni che l’uomo ha impresso sul pianeta nel corso del tempo consente di rivedere il paesaggio non solo in senso conservativo, ma facendolo anche rientrare nella nostra attività del presente. Utile analizzare come, mentre la società muta, il paesaggio cam- bi con essa, sia sotto il profilo formale che strutturale e gli elementi che lo compongono si deformino e degradino irrimediabilmente. Nell’ulti- mo secolo le pressioni derivate al paesaggio dalla rapida crescita urbana, ∗ Dipartimento Culture e Civiltà, Università di Verona.   Maria Laura Pappalardo industriale e infrastrutturale hanno prodotto drammatiche trasforma- zioni nell’uso dei suoli e situazioni di profonda crisi per la sopravvivenza di molte specie animali. La velocità di tale trasformazione, possibile in virtù dell’apporto sempre maggiore di energia esterna al sistema, produ- ce un’immensa perdita d’informazione; tali trasformazioni si compiono ignorando il sistema ambientale e paesaggistico di partenza, la sua storia, le sue risorse. Si assiste ad un rimescolamento degli elementi classici che compongono il paesaggio, aumenta il disordine e gli elementi presenti in esso sono incapaci di interagire positivamente tra loro. Si arriva ad una vera e propria destrutturazione del sistema ambientale e alla scomparsa delle relazioni elementari tra gli ecosistemi che lo compongono. Se le società percepiscono tali situazioni in termini di disorientamento, eccessi di stimoli visivi e uditivi, difficoltà nel decodificare i messaggi trasmessi dal paesaggio, per gli animali la situazione diventa ancora più drammatica, ma per entrambi risulta legata alle probabilità di sopravvivenza degli esseri viventi, di tutti gli esseri viventi, sul pianeta.
2018
paesaggio, arte, disagio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/992128
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