Nel 1954 Vittorio Gassman, coadiuvato da Luciano Lucignani, propone sulle scene teatrali italiane l’adattamento di Jean-Paul Sartre della celebre commedia Kean, genio e sregolatezza di Alexandre Dumas père, ottenendo nella parte del protagonista un particolare successo personale. Nel 1956, in poco più di tre settimane di lavorazione, il celebre attore ne trae un film grandioso, di cui firma la regia, ma per la cui realizzazione si avvale anche dell’insostituibile apporto di un giovane Francesco Rosi quale “direttore tecnico”, o per meglio dire regista-ombra. L’articolo mette in luce il particolare taglio delle scelte registiche compiute dal duo Gassman-Rosi per far rivivere sullo schermo il genio interpretativo del grande attore shakespeariano.
Il "Kean" di Vittorio Gassman “inquadrato” da Francesco Rosi
S. BRUNETTI
2019-01-01
Abstract
Nel 1954 Vittorio Gassman, coadiuvato da Luciano Lucignani, propone sulle scene teatrali italiane l’adattamento di Jean-Paul Sartre della celebre commedia Kean, genio e sregolatezza di Alexandre Dumas père, ottenendo nella parte del protagonista un particolare successo personale. Nel 1956, in poco più di tre settimane di lavorazione, il celebre attore ne trae un film grandioso, di cui firma la regia, ma per la cui realizzazione si avvale anche dell’insostituibile apporto di un giovane Francesco Rosi quale “direttore tecnico”, o per meglio dire regista-ombra. L’articolo mette in luce il particolare taglio delle scelte registiche compiute dal duo Gassman-Rosi per far rivivere sullo schermo il genio interpretativo del grande attore shakespeariano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.