Le aziende non-profit fondano il perseguimento della propria missione sociale sulla capacità di stimolare la raccolta di fondi mediante le donazioni (Saxton et al., 2014). I donatori hanno pertanto un ruolo chiave nella sopravvivenza stessa dell’azienda non profit e nel grado di raggiungimento degli obiettivi sociali che essa si è data. I donatori, peraltro, sono sempre più spesso alla ricerca di conferme che il loro dono sia ben impiegato e, pertanto, chiedono di avere informazioni sul modo in cui le organizzazioni non-profit utilizzano il denaro ricevuto. In questo senso, è stato evidenziato come l’accountability rappresenti una leva a disposizione delle non-profit per accrescere la fiducia e promuovere il charitable giving (Connolly e Hyndman, 2013). Poiché tipicamente i donatori non sono coinvolti in modo diretto nella gestione, essi acquisiscono informazioni principalmente attraverso i canali di comunicazione formale che, grazie alla diffusione delle Internet-based technologies, riescono oggi a raggiungere un’ampia platea di stakeholder ad un costo decisamente contenuto (Ingenhoff e Koelling, 2009; Kang e Norton, 2004; Saxton e Guo, 2011, 2012). In ambito statunitense, numerosi studi hanno esaminato il ruolo delle tecnologie basate sul web come strumento per aumentare il livello delle donazioni. Ad esempio, Sargeant et al. (2007) evidenziano che il livello delle donazioni è direttamente correlato alla disclosure su come i fondi ottenuti dall’organizzazione sono stati impiegati nell’interesse della comunità. Similmente, Saxton et al. (2014) hanno trovato una relazione positiva tra il livello delle donazioni e l’ammontare delle informazioni (magnitude of disclosure) presenti sul web. In particolare, essi hanno osservato come un alto livello di donazioni sia associato alla disponibilità on-line sia del report annuale sia di informazioni sulla performance organizzativa (quali, ad esempio, la missione, la storia e le politiche erogative). Se la letteratura precedente nell’ambito del non-profit ha concentrato l’analisi sulla magnitude of disclosure, intesa come l’ammontare di informazioni (volume e frequenza) fornite ai donatori attraverso il web, poca attenzione è stata dedicate invece alla profondità delle informazioni (depth of disclosure) fornite, cioè al livello di dettaglio della disclosure (Becks et al., 2010). Al fine di contribuire a colmare questo gap, il paper indaga il livello di profondità delle informazioni che le organizzazioni non-profit forniscono ai propri donatori attraverso il web. Il lavoro prende le mosse dal framework di Saxton e Guo (2011), che distingue le informazioni fornite sul web in informazioni finanziarie e di performance, e si focalizza sulla realtà italiana delle Community Foundations (CF). Le CF sono aziende non-profit che necessitano di stimolare la generosità della comunità (intesa come individui, famiglie, imprese) per raccogliere risorse economiche tramite attività di fundraising, per poi impiegarle – solitamente attraverso una call for grants – sul territorio. L’assenza di un fondatore e la conseguente pressante necessità di attrarre donazioni, da un lato, e la molteplicità di stakeholder da raggiungere (community) dall’altro, fanno delle CF un caso di studio di particolare rilievo. Al fine di conoscere la magnitude e la depth delle informazioni fornite on-line è stata condotta una content analysis (Krippendorff, 2013) dei siti web delle CF italiane risultanti dal database Atlas (2018) per l’anno 2018. In accordo con il framework proposto da Saxton e Guo (2011), ai fini di una migliore analisi le informazioni rinvenute sono state classificate distinguendole in financial disclosure e in performance disclosure. I risultati dell’analisi contribuiscono a tratteggiare un quadro della disclosure nel panorama del non-profit italiano e a favorire l’esplorazione della relazione tra il livello di disclosure sul web (magnitude e depth) e l’ammontare delle donazioni ricevute.

Financial e performance disclosure nelle fondazioni di comunità

Bettina Campedelli;Chiara Leardini
;
Andrea Beretta Zanoni
2018-01-01

Abstract

Le aziende non-profit fondano il perseguimento della propria missione sociale sulla capacità di stimolare la raccolta di fondi mediante le donazioni (Saxton et al., 2014). I donatori hanno pertanto un ruolo chiave nella sopravvivenza stessa dell’azienda non profit e nel grado di raggiungimento degli obiettivi sociali che essa si è data. I donatori, peraltro, sono sempre più spesso alla ricerca di conferme che il loro dono sia ben impiegato e, pertanto, chiedono di avere informazioni sul modo in cui le organizzazioni non-profit utilizzano il denaro ricevuto. In questo senso, è stato evidenziato come l’accountability rappresenti una leva a disposizione delle non-profit per accrescere la fiducia e promuovere il charitable giving (Connolly e Hyndman, 2013). Poiché tipicamente i donatori non sono coinvolti in modo diretto nella gestione, essi acquisiscono informazioni principalmente attraverso i canali di comunicazione formale che, grazie alla diffusione delle Internet-based technologies, riescono oggi a raggiungere un’ampia platea di stakeholder ad un costo decisamente contenuto (Ingenhoff e Koelling, 2009; Kang e Norton, 2004; Saxton e Guo, 2011, 2012). In ambito statunitense, numerosi studi hanno esaminato il ruolo delle tecnologie basate sul web come strumento per aumentare il livello delle donazioni. Ad esempio, Sargeant et al. (2007) evidenziano che il livello delle donazioni è direttamente correlato alla disclosure su come i fondi ottenuti dall’organizzazione sono stati impiegati nell’interesse della comunità. Similmente, Saxton et al. (2014) hanno trovato una relazione positiva tra il livello delle donazioni e l’ammontare delle informazioni (magnitude of disclosure) presenti sul web. In particolare, essi hanno osservato come un alto livello di donazioni sia associato alla disponibilità on-line sia del report annuale sia di informazioni sulla performance organizzativa (quali, ad esempio, la missione, la storia e le politiche erogative). Se la letteratura precedente nell’ambito del non-profit ha concentrato l’analisi sulla magnitude of disclosure, intesa come l’ammontare di informazioni (volume e frequenza) fornite ai donatori attraverso il web, poca attenzione è stata dedicate invece alla profondità delle informazioni (depth of disclosure) fornite, cioè al livello di dettaglio della disclosure (Becks et al., 2010). Al fine di contribuire a colmare questo gap, il paper indaga il livello di profondità delle informazioni che le organizzazioni non-profit forniscono ai propri donatori attraverso il web. Il lavoro prende le mosse dal framework di Saxton e Guo (2011), che distingue le informazioni fornite sul web in informazioni finanziarie e di performance, e si focalizza sulla realtà italiana delle Community Foundations (CF). Le CF sono aziende non-profit che necessitano di stimolare la generosità della comunità (intesa come individui, famiglie, imprese) per raccogliere risorse economiche tramite attività di fundraising, per poi impiegarle – solitamente attraverso una call for grants – sul territorio. L’assenza di un fondatore e la conseguente pressante necessità di attrarre donazioni, da un lato, e la molteplicità di stakeholder da raggiungere (community) dall’altro, fanno delle CF un caso di studio di particolare rilievo. Al fine di conoscere la magnitude e la depth delle informazioni fornite on-line è stata condotta una content analysis (Krippendorff, 2013) dei siti web delle CF italiane risultanti dal database Atlas (2018) per l’anno 2018. In accordo con il framework proposto da Saxton e Guo (2011), ai fini di una migliore analisi le informazioni rinvenute sono state classificate distinguendole in financial disclosure e in performance disclosure. I risultati dell’analisi contribuiscono a tratteggiare un quadro della disclosure nel panorama del non-profit italiano e a favorire l’esplorazione della relazione tra il livello di disclosure sul web (magnitude e depth) e l’ammontare delle donazioni ricevute.
2018
9788891772206
accountability; Web disclosure; donatori; fondazioni di comunità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/990967
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