La diffusione che l’inglese ha visto con la conquista di ‘nuovi mondi’ prima e con l’impero britannico poi ha portato a una sua crescente diversificazione. La prima diaspora ha infatti determinato lo sviluppo di varietà native quali l’inglese americano, canadese, australiano e neozelandese, ciascuna caratterizzata da specifiche peculiarità fonologiche, lessico grammaticali e pragmatiche. La seconda diaspora, che ha interessato soprattutto Africa e Asia, ha portato alla nascita dei New Englishes, in cui le variazioni linguistiche, ampiamente documentate dagli studi nell’ambito dei World Englishes (d’ora in poi WE), sono fortemente influenzate dal contatto con le lingue e culture locali dal momento che in questi territori l’inglese costituisce una lingua seconda. In tempi più recenti, diversi fattori, legati soprattutto a fenomeni di globalizzazione, hanno fatto sì che l’inglese sia largamente utilizzato come lingua franca nelle comunicazioni a livello internazionale, in contesti che sono per definizione multilingue e multiculturali. Si parla oggi, quindi, di ‘inglesi’ – Global Englishes - al plurale per riferirsi a questa diversità caleidoscopica, che include da un lato la pluralizzazione scaturita dalla prima e seconda diaspora, e dall’altro la variabilità dell’inglese come lingua franca (ELF), in un panorama in cui “le ‘regole’ grammaticali e le forme lessicali dell’inglese usato oggi sono molto più varie di quanto non lo siano mai state prima ” (McKay 2012: 73). La maggioranza delle persone che parlano inglese oggi è quindi bi- o plurilingue (Crystal 2012); questa lingua viene utilizzata per comunicare più frequentemente con parlanti per cui l’inglese è una lingua ‘addizionale’ piuttosto che nativa. Il fatto che l’inglese venga sempre più impiegato come codice di comunicazione condiviso tra parlanti non-nativi comporta che lingue e culture diverse si incontrino in questi contesti, in quella che è stata definita ‘superdiversità’ linguistico-culturale (Blommaert 2010; Cogo 2012). In queste situazioni comunicative, piuttosto che un’aderenza a varietà native standard, sono strategie di accomodamento e di negoziazione del significato che risultano essenziali per il raggiungimento di una comunicazione efficace (cfr. ad es. Seidlhofer 2011). Tradizionalmente, i materiali per l’insegnamento/apprendimento della lingua inglese sono perlopiù incentrati sul modello del parlante nativo, in gran parte britannico o americano. Solo in tempi più recenti si è iniziato a prendere in considerazione un’ottica multi/interculturale, prospettiva che risponde maggiormente all’attuale diversificazione della lingua inglese. In questo contributo verranno illustrati i risultati di una ricerca che ha preso in esame alcuni materiali per l’insegnamento della lingua inglese a diversi livelli (scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado) in relazione al tema del cibo. Si vedrà anche come questa tematica, in genere presente nei libri di testo, si presti in modo particolare ad essere proposta in una prospettiva glottodidattica multi- e interculturale, soprattutto nella prospettiva dei Global Englishes.

Full English breakfast, Christmas pudding or chicken tikka masala? Rappresentazioni del cibo nei materiali didattici per l'insegnamento della lingua inglese.

Paola Vettorel
2018-01-01

Abstract

La diffusione che l’inglese ha visto con la conquista di ‘nuovi mondi’ prima e con l’impero britannico poi ha portato a una sua crescente diversificazione. La prima diaspora ha infatti determinato lo sviluppo di varietà native quali l’inglese americano, canadese, australiano e neozelandese, ciascuna caratterizzata da specifiche peculiarità fonologiche, lessico grammaticali e pragmatiche. La seconda diaspora, che ha interessato soprattutto Africa e Asia, ha portato alla nascita dei New Englishes, in cui le variazioni linguistiche, ampiamente documentate dagli studi nell’ambito dei World Englishes (d’ora in poi WE), sono fortemente influenzate dal contatto con le lingue e culture locali dal momento che in questi territori l’inglese costituisce una lingua seconda. In tempi più recenti, diversi fattori, legati soprattutto a fenomeni di globalizzazione, hanno fatto sì che l’inglese sia largamente utilizzato come lingua franca nelle comunicazioni a livello internazionale, in contesti che sono per definizione multilingue e multiculturali. Si parla oggi, quindi, di ‘inglesi’ – Global Englishes - al plurale per riferirsi a questa diversità caleidoscopica, che include da un lato la pluralizzazione scaturita dalla prima e seconda diaspora, e dall’altro la variabilità dell’inglese come lingua franca (ELF), in un panorama in cui “le ‘regole’ grammaticali e le forme lessicali dell’inglese usato oggi sono molto più varie di quanto non lo siano mai state prima ” (McKay 2012: 73). La maggioranza delle persone che parlano inglese oggi è quindi bi- o plurilingue (Crystal 2012); questa lingua viene utilizzata per comunicare più frequentemente con parlanti per cui l’inglese è una lingua ‘addizionale’ piuttosto che nativa. Il fatto che l’inglese venga sempre più impiegato come codice di comunicazione condiviso tra parlanti non-nativi comporta che lingue e culture diverse si incontrino in questi contesti, in quella che è stata definita ‘superdiversità’ linguistico-culturale (Blommaert 2010; Cogo 2012). In queste situazioni comunicative, piuttosto che un’aderenza a varietà native standard, sono strategie di accomodamento e di negoziazione del significato che risultano essenziali per il raggiungimento di una comunicazione efficace (cfr. ad es. Seidlhofer 2011). Tradizionalmente, i materiali per l’insegnamento/apprendimento della lingua inglese sono perlopiù incentrati sul modello del parlante nativo, in gran parte britannico o americano. Solo in tempi più recenti si è iniziato a prendere in considerazione un’ottica multi/interculturale, prospettiva che risponde maggiormente all’attuale diversificazione della lingua inglese. In questo contributo verranno illustrati i risultati di una ricerca che ha preso in esame alcuni materiali per l’insegnamento della lingua inglese a diversi livelli (scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado) in relazione al tema del cibo. Si vedrà anche come questa tematica, in genere presente nei libri di testo, si presti in modo particolare ad essere proposta in una prospettiva glottodidattica multi- e interculturale, soprattutto nella prospettiva dei Global Englishes.
2018
9788862748841
ELF and ELT materials
English as a Lingua Franca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/989223
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