Il cibo come caposaldo della salute e del benessere dell’uomo assolve il nobile compito di far risaltare alcuni aspetti significativi della nostra cultura, contribuendo così a delinearne i tratti identitari. Parlare di ‘cibo’ in chiave scientifica può quindi forse risultare riduttivo se si considera, da un lato, la crescente diffusione di una vera e propria ‘cultura del cibo’, ereditata dalle generazioni passate e tramandata a quelle presenti e, dall’altro, l’incalzante prospettiva interculturale potenziata dal processo di globalizzazione. Poiché diverse tipologie di alimenti sono ormai facilmente reperibili nelle società occidentali, l’interesse generale verso la pluralità del cibo ha subìto di conseguenza un progressivo incremento. Inoltre, la distribuzione e la produzione globale di alimenti provenienti dai luoghi più remoti del pianeta, insieme all’emergere di catene alimentari che mirano alla trasmissione di tali diversità, hanno evidenziato il crescente bisogno di incrementare la produzione di documenti, testi ed etichette alimentari che identifichino correttamente i cibi, e di predisporne le rispettive traduzioni in più lingue, al fine di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo. La consapevolezza del significato sociale, culturale ed economico, come anche del linguaggio del cibo e delle relative pratiche ad esso associate, necessitano di un’analisi più accurata. A margine di tali presupposti, questo studio si propone di ricostruire in primo luogo la progressione legislativa dell’Unione europea in tema di etichettatura alimentare e di esplorare il ruolo che traduzione e attori coinvolti nel processo traduttivo ricoprono nel settore agroalimentare. In secondo luogo vengono approfondite le specificità delle etichette alimentari, illustrando anche come la traduzione scorretta o ambigua di un’etichetta alimentare con omissioni di riferimenti ad ingredienti ed anche errori traduttivi possano comportare seri rischi per la salute del consumatore. Da ultimo, si intende illustrare come, nell’odierno mondo globalizzato, la corretta nutrizione del consumatore debba passare necessariamente anche dalla corretta traduzione delle etichette alimentari.

Food Labels tra normativa e traduzione.

Mariani, Jessica;Roberta Facchinetti
2018-01-01

Abstract

Il cibo come caposaldo della salute e del benessere dell’uomo assolve il nobile compito di far risaltare alcuni aspetti significativi della nostra cultura, contribuendo così a delinearne i tratti identitari. Parlare di ‘cibo’ in chiave scientifica può quindi forse risultare riduttivo se si considera, da un lato, la crescente diffusione di una vera e propria ‘cultura del cibo’, ereditata dalle generazioni passate e tramandata a quelle presenti e, dall’altro, l’incalzante prospettiva interculturale potenziata dal processo di globalizzazione. Poiché diverse tipologie di alimenti sono ormai facilmente reperibili nelle società occidentali, l’interesse generale verso la pluralità del cibo ha subìto di conseguenza un progressivo incremento. Inoltre, la distribuzione e la produzione globale di alimenti provenienti dai luoghi più remoti del pianeta, insieme all’emergere di catene alimentari che mirano alla trasmissione di tali diversità, hanno evidenziato il crescente bisogno di incrementare la produzione di documenti, testi ed etichette alimentari che identifichino correttamente i cibi, e di predisporne le rispettive traduzioni in più lingue, al fine di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo. La consapevolezza del significato sociale, culturale ed economico, come anche del linguaggio del cibo e delle relative pratiche ad esso associate, necessitano di un’analisi più accurata. A margine di tali presupposti, questo studio si propone di ricostruire in primo luogo la progressione legislativa dell’Unione europea in tema di etichettatura alimentare e di esplorare il ruolo che traduzione e attori coinvolti nel processo traduttivo ricoprono nel settore agroalimentare. In secondo luogo vengono approfondite le specificità delle etichette alimentari, illustrando anche come la traduzione scorretta o ambigua di un’etichetta alimentare con omissioni di riferimenti ad ingredienti ed anche errori traduttivi possano comportare seri rischi per la salute del consumatore. Da ultimo, si intende illustrare come, nell’odierno mondo globalizzato, la corretta nutrizione del consumatore debba passare necessariamente anche dalla corretta traduzione delle etichette alimentari.
2018
978-88-6274-884-1
traduzione, traduzione alimentare, lessico del cibo, studi traduttivi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/988261
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