Affrontando il romanzo Sogni di pietra dello scrittore azerbaigiano Akram Aylisli si ha la forte tentazione di considerare esclusivamente la sua componente extra-testuale: le motivazioni che lo hanno spinto a pubblicare un manoscritto concluso anni prima, la scelta della sede editoriale, le manifestazioni di protesta in patria in seguito alla pubblicazione dell’opera, le minacce all’autore e alla sua famiglia, la candidatura al premio Nobel e il progressivo restringimento delle sue libertà individuali. In questo saggio, tuttavia, cercherò di analizzare l’opera non solo nella sua – indubbiamente notevole – importanza contestuale e storica. Le scelte tematiche, stilistiche e linguistiche dell’autore hanno infatti un valore che prescinde dalla componente provocatoria che tanto ha scandalizzato i vertici della società azerbaigiana. Inoltre l’analisi di queste scelte mi porterà a proporre una lettura dell’opera di Aylisli in ottica postcoloniale, e più specificatamente postsovietica, pur evidenziando delle caratteristiche che non rispecchiano tale modello.
“Sogni di pietra” e libri bruciati: La decostruzione dell’identità azerbaigiana in Akram Aylisli
Daniele Artoni
2018-01-01
Abstract
Affrontando il romanzo Sogni di pietra dello scrittore azerbaigiano Akram Aylisli si ha la forte tentazione di considerare esclusivamente la sua componente extra-testuale: le motivazioni che lo hanno spinto a pubblicare un manoscritto concluso anni prima, la scelta della sede editoriale, le manifestazioni di protesta in patria in seguito alla pubblicazione dell’opera, le minacce all’autore e alla sua famiglia, la candidatura al premio Nobel e il progressivo restringimento delle sue libertà individuali. In questo saggio, tuttavia, cercherò di analizzare l’opera non solo nella sua – indubbiamente notevole – importanza contestuale e storica. Le scelte tematiche, stilistiche e linguistiche dell’autore hanno infatti un valore che prescinde dalla componente provocatoria che tanto ha scandalizzato i vertici della società azerbaigiana. Inoltre l’analisi di queste scelte mi porterà a proporre una lettura dell’opera di Aylisli in ottica postcoloniale, e più specificatamente postsovietica, pur evidenziando delle caratteristiche che non rispecchiano tale modello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.