The widespread use of asbestos in many occupational settings determined an often relevant exposure for a remarkable number of workers. The adverse health effects of asbestos are generally characterized by a long latency (even decades) and, they can appear many years after cessation of exposure and also when the worker is retired. Therefore, there is the need to: identify and classify formerly asbestos exposed workers, according to exposure profiles (including cumulative exposure) and risk assessment; define methodology and contents of ad hoc health surveillance programs, based on ethics, medico-legal issues, evidence based science, cost/efficacy evaluations; perform health surveillance in such workers. These actions should enable: appropriate counselling interventions focused on medical, psychological and life style aspects; early diagnosis; medico-legal obligations in case of work-related asbestos disease; increase scientific knowledge. Italian legislation indicates mandatory health surveillance for formerly asbestos exposed workers since 1991, confirmed by a legislative decree n. 81/2008. However, no indications are given as regards criteria to manage formerly asbestos exposed workers, or which health care setting is in charge for the health surveillance, or the contents, frequency and duration of such surveillance, taking into account efficacy, appropriateness, cost/effectiveness issues, individual and social benefits. Moreover, the scientific community has not yet reached a consensus regarding health surveillance protocols and good medical practices. Through the examination of regional, national and international documents and indications, technical-scientific and operational issues are discussed.

...Il diffuso impiego dell’amianto in molteplici settori lavorativi ha comportato una esposizione, spesso rilevante, per un elevato numero di lavoratori. Gli effetti dannosi sulla salute sono caratterizzati generalmente da latenze anche decennali, manifestandosi a distanza di molti anni dalla cessazione del lavoro esponente, anche quando un individuo è ormai in pensione. Ne derivano pertanto le necessità di: ; identificare e classificare (sulla base del profilo di esposizione anche cumulativa e di rischio) i soggetti ex esposti ad amianto; definire metodologie e contenuti di programmi sanitari ad hoc, sulla base di motivazioni etico-deontologiche e medico-legali, nonché delle evidenze scientifiche e di valutazioni costo/efficacia; attivare l’eventuale sorveglianza sanitaria di tali ex-esposti. Ciò per consentire sia appropriati interventi di counselling medico, psicologico e sugli stili di vita, sia la formulazione di diagnosi precoci, sia di adempiere agli obblighi per il riconoscimento di eventuali malattie lavoro-correlate, sia di incrementare le conoscenze scientifiche. La legislazione italiana prevedeva l’obbligo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto già nel D.Lgs 277/1991, ribadito nel D.Lgs 81/2008. Tuttavia, non risultano indicazioni normative sui criteri per la gestione degli ex esposti, su quali strutture sanitarie debbano farsi carico della loro sorveglianza sanitaria, su contenuti, frequenza e durata di tale sorveglianza, nel rispetto dei principi di efficacia, appropriatezza, ottimizzazione delle risorse, utilità e benefici individuali e sociali. Inoltre, in ambito scientifico non vi è ancora accordo complessivo sui protocolli sanitari e le buone prassi da adottare. Attraverso riflessioni sulle principali indicazioni regionali, nazionali ed internazionali, vengono discussi gli aspetti tecnico-scientifici ed operativi sulla tematica.

La sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto

Porru S;Sfriso N
2018-01-01

Abstract

The widespread use of asbestos in many occupational settings determined an often relevant exposure for a remarkable number of workers. The adverse health effects of asbestos are generally characterized by a long latency (even decades) and, they can appear many years after cessation of exposure and also when the worker is retired. Therefore, there is the need to: identify and classify formerly asbestos exposed workers, according to exposure profiles (including cumulative exposure) and risk assessment; define methodology and contents of ad hoc health surveillance programs, based on ethics, medico-legal issues, evidence based science, cost/efficacy evaluations; perform health surveillance in such workers. These actions should enable: appropriate counselling interventions focused on medical, psychological and life style aspects; early diagnosis; medico-legal obligations in case of work-related asbestos disease; increase scientific knowledge. Italian legislation indicates mandatory health surveillance for formerly asbestos exposed workers since 1991, confirmed by a legislative decree n. 81/2008. However, no indications are given as regards criteria to manage formerly asbestos exposed workers, or which health care setting is in charge for the health surveillance, or the contents, frequency and duration of such surveillance, taking into account efficacy, appropriateness, cost/effectiveness issues, individual and social benefits. Moreover, the scientific community has not yet reached a consensus regarding health surveillance protocols and good medical practices. Through the examination of regional, national and international documents and indications, technical-scientific and operational issues are discussed.
2018
9788893560382
asbestos related diseases; formerly exposed workers; post-exposure health surveillance, good medical practice.
patologie da amianto, lavoratori ex-esposti, sorveglianza sanitaria post esposizione, buone prassi
...Il diffuso impiego dell’amianto in molteplici settori lavorativi ha comportato una esposizione, spesso rilevante, per un elevato numero di lavoratori. Gli effetti dannosi sulla salute sono caratterizzati generalmente da latenze anche decennali, manifestandosi a distanza di molti anni dalla cessazione del lavoro esponente, anche quando un individuo è ormai in pensione. Ne derivano pertanto le necessità di: ; identificare e classificare (sulla base del profilo di esposizione anche cumulativa e di rischio) i soggetti ex esposti ad amianto; definire metodologie e contenuti di programmi sanitari ad hoc, sulla base di motivazioni etico-deontologiche e medico-legali, nonché delle evidenze scientifiche e di valutazioni costo/efficacia; attivare l’eventuale sorveglianza sanitaria di tali ex-esposti. Ciò per consentire sia appropriati interventi di counselling medico, psicologico e sugli stili di vita, sia la formulazione di diagnosi precoci, sia di adempiere agli obblighi per il riconoscimento di eventuali malattie lavoro-correlate, sia di incrementare le conoscenze scientifiche. La legislazione italiana prevedeva l’obbligo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto già nel D.Lgs 277/1991, ribadito nel D.Lgs 81/2008. Tuttavia, non risultano indicazioni normative sui criteri per la gestione degli ex esposti, su quali strutture sanitarie debbano farsi carico della loro sorveglianza sanitaria, su contenuti, frequenza e durata di tale sorveglianza, nel rispetto dei principi di efficacia, appropriatezza, ottimizzazione delle risorse, utilità e benefici individuali e sociali. Inoltre, in ambito scientifico non vi è ancora accordo complessivo sui protocolli sanitari e le buone prassi da adottare. Attraverso riflessioni sulle principali indicazioni regionali, nazionali ed internazionali, vengono discussi gli aspetti tecnico-scientifici ed operativi sulla tematica.
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