Following the works of Edoardo Taddeo and Francesco Erspamer, the thesis studies a group of poets, representative of the tendencies of the 16th century Petrarchism in the Venitian area. Domenico Venier is recognized as a key figure, and the study focuses mainly on his literary circle. The authors studied are Girolamo Molin, Domenico Venier, Giacomo Zane, Gabriele Fiamma, Celio Magno, Orsatto Giustinian, and Luigi Groto. The thesis adopts a formal point of view, dealing in particular with metrics, syntax, rhetoric and style, following the example of such scholars as Arnaldo Soldani, Gaia Guidolin, and Leonardo Bellomo. The thesis is divided into seven chapters. The first one analyzes the patterns of enjambement, focusing on the different authorial strategies of mitigation or emphasis in the break of lines and sentences, in constant confrontation with Della Casa’s poems. The second chapter offers the methodological premises to the analysis of the relation between meter and syntax conducted in the following chapters. The third one is about the different configurations of the sonnet. The fourth one is about meter and structure of the “canzoni” and “canzoni-ode”. The fifth one deals with the other metrical forms, such as “ballate”, “sestine”, “ottave”, “madrigali”, “terzine”, “endecasillabi sciolti”, and “metri barbari”. The sixth and the seventh are two monographies. The sixth one, mainly inspired by the works of Giovanni Pozzi, is about the mannerist rhetorical patterns of Luigi Groto. The last one is dedicated to Celio Magno and to some rhetorical figures seen in the perspective of the structure of the songbook.

Sulla scorta dei lavori di Edoardo Taddeo e Francesco Erspamer il lavoro individua un corpus di autori rappresentativi delle tendenze del petrarchismo di area veneziana della seconda metà del Cinquecento, riconoscendo nella figura di Domenico Venier e nel circolo che si raccoglie intorno a lui uno stimolante campo di studi. Gli autori studiati sono Girolamo Molin, Domenico Venier, Giacomo Zane, Gabriele Fiamma, Celio Magno, Orsatto Giustinian e Luigi Groto. Lo studio è condotto da un punto di vista soprattutto formale, vale a dire metrico-sintattico, retorico e stilistico, seguendo soprattutto gli analoghi lavori di Arnaldo Soldani, Gaia Guidolin e Leonardo Bellomo. Il lavoro è diviso in sette capitoli. Nel primo vengono analizzate le diverse configurazioni dell’inarcatura, mettendo a fuoco le diverse strategie autoriali di attenuazione o di rottura della linea frasale e metrica, in relazione soprattutto alle novità introdotte dalle Rime di Della Casa. Il secondo capitolo propone sinteticamente il quadro metodologico secondo il quale sono studiati i rapporti tra metrica e sintassi del sonetto, della canzone e della ballata. Il terzo capitolo indaga le diverse configurazioni del sonetto, gli schemi metrici utilizzati, la distribuzione della sintassi nelle partizioni metriche e le diverse configurazioni sintattico-argomentative dei testi. Il quarto capitolo studia il metro della canzone e dell’ode, individuando per ciascuno schema gli eventuali precedenti, e soprattutto le diverse strutture sintattiche della stanza. Il quinto capitolo si occupa degli altri metri, cioè la ballata, la sestina, l’ottava lirica, il madrigale, il capitolo ternario, l’endecasillabo sciolto e i metri barbari. Il sesto e il settimo hanno un impianto più monografico. Il sesto è dedicato a un sistematico repertorio delle figure della «poesia per gioco» (Pozzi) adottate da Luigi Groto. Il reperimento delle sue probabili fonti (anche all’interno del corpus) e delle sue modalità di imitazione ed emulazione conduce a una riflessione conclusiva sul significato del suo «manierismo» come forma di esaurimento paradossale del classicismo. L’ultimo capitolo è dedicato all’analisi di alcune strategie stilistiche di Celio Magno e del ruolo della ripetizione di lessemi, temi, tratti formali nell’economia strutturale delle sue Rime.

Metrica, sintassi e retorica nei lirici veneziani del secondo Cinquecento

Jacopo Galavotti
2018-01-01

Abstract

Following the works of Edoardo Taddeo and Francesco Erspamer, the thesis studies a group of poets, representative of the tendencies of the 16th century Petrarchism in the Venitian area. Domenico Venier is recognized as a key figure, and the study focuses mainly on his literary circle. The authors studied are Girolamo Molin, Domenico Venier, Giacomo Zane, Gabriele Fiamma, Celio Magno, Orsatto Giustinian, and Luigi Groto. The thesis adopts a formal point of view, dealing in particular with metrics, syntax, rhetoric and style, following the example of such scholars as Arnaldo Soldani, Gaia Guidolin, and Leonardo Bellomo. The thesis is divided into seven chapters. The first one analyzes the patterns of enjambement, focusing on the different authorial strategies of mitigation or emphasis in the break of lines and sentences, in constant confrontation with Della Casa’s poems. The second chapter offers the methodological premises to the analysis of the relation between meter and syntax conducted in the following chapters. The third one is about the different configurations of the sonnet. The fourth one is about meter and structure of the “canzoni” and “canzoni-ode”. The fifth one deals with the other metrical forms, such as “ballate”, “sestine”, “ottave”, “madrigali”, “terzine”, “endecasillabi sciolti”, and “metri barbari”. The sixth and the seventh are two monographies. The sixth one, mainly inspired by the works of Giovanni Pozzi, is about the mannerist rhetorical patterns of Luigi Groto. The last one is dedicated to Celio Magno and to some rhetorical figures seen in the perspective of the structure of the songbook.
2018
metrica, sintassi, retorica, petrarchismo
Sulla scorta dei lavori di Edoardo Taddeo e Francesco Erspamer il lavoro individua un corpus di autori rappresentativi delle tendenze del petrarchismo di area veneziana della seconda metà del Cinquecento, riconoscendo nella figura di Domenico Venier e nel circolo che si raccoglie intorno a lui uno stimolante campo di studi. Gli autori studiati sono Girolamo Molin, Domenico Venier, Giacomo Zane, Gabriele Fiamma, Celio Magno, Orsatto Giustinian e Luigi Groto. Lo studio è condotto da un punto di vista soprattutto formale, vale a dire metrico-sintattico, retorico e stilistico, seguendo soprattutto gli analoghi lavori di Arnaldo Soldani, Gaia Guidolin e Leonardo Bellomo. Il lavoro è diviso in sette capitoli. Nel primo vengono analizzate le diverse configurazioni dell’inarcatura, mettendo a fuoco le diverse strategie autoriali di attenuazione o di rottura della linea frasale e metrica, in relazione soprattutto alle novità introdotte dalle Rime di Della Casa. Il secondo capitolo propone sinteticamente il quadro metodologico secondo il quale sono studiati i rapporti tra metrica e sintassi del sonetto, della canzone e della ballata. Il terzo capitolo indaga le diverse configurazioni del sonetto, gli schemi metrici utilizzati, la distribuzione della sintassi nelle partizioni metriche e le diverse configurazioni sintattico-argomentative dei testi. Il quarto capitolo studia il metro della canzone e dell’ode, individuando per ciascuno schema gli eventuali precedenti, e soprattutto le diverse strutture sintattiche della stanza. Il quinto capitolo si occupa degli altri metri, cioè la ballata, la sestina, l’ottava lirica, il madrigale, il capitolo ternario, l’endecasillabo sciolto e i metri barbari. Il sesto e il settimo hanno un impianto più monografico. Il sesto è dedicato a un sistematico repertorio delle figure della «poesia per gioco» (Pozzi) adottate da Luigi Groto. Il reperimento delle sue probabili fonti (anche all’interno del corpus) e delle sue modalità di imitazione ed emulazione conduce a una riflessione conclusiva sul significato del suo «manierismo» come forma di esaurimento paradossale del classicismo. L’ultimo capitolo è dedicato all’analisi di alcune strategie stilistiche di Celio Magno e del ruolo della ripetizione di lessemi, temi, tratti formali nell’economia strutturale delle sue Rime.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/979272
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