Dopo la fine della dinastia dei Pico nel primo Settecento, il centro urbano di Mirandola e il territorio dell’ex principato, inserito nel più ampio territorio del ducato estense, dovettero subire una prolungata fase di stagnazione sociale, diffusa soprattutto nell’ambito della popolazione contadina. Ebbe modo di intuirne le cause reali il mirandolese Giuseppe Luosi (1755-1830), pubblico amministratore locale e in seguito ministro della Giustizia del Regno Italico, che ne vagheggiò la pronta risoluzione con una articolata riforma agraria, prematura sotto il governo estense, ma possibile con il nuovo regime repubblicano imposto da Napoleone. A fine Settecento, nell’ambiente culturale di Mirandola, da lungo tempo refrattario alla circolazione di idee nuove, si distinse per un aggiornato contributo di pensiero Ricardo Bartoli (1747-1806), un francescano originario di Reggio, non allineato con le posizioni della Chiesa ufficiale, che, nel suo Elogio al principe Giovanni Pico (1791), volle accostare la «filosofia cristiana» del più celebre tra i Pico alla propria, che era mossa dall’intento dichiarato di contrastare l’ateismo scientista di quel tempo
Premessa
C. VIOLA
2018-01-01
Abstract
Dopo la fine della dinastia dei Pico nel primo Settecento, il centro urbano di Mirandola e il territorio dell’ex principato, inserito nel più ampio territorio del ducato estense, dovettero subire una prolungata fase di stagnazione sociale, diffusa soprattutto nell’ambito della popolazione contadina. Ebbe modo di intuirne le cause reali il mirandolese Giuseppe Luosi (1755-1830), pubblico amministratore locale e in seguito ministro della Giustizia del Regno Italico, che ne vagheggiò la pronta risoluzione con una articolata riforma agraria, prematura sotto il governo estense, ma possibile con il nuovo regime repubblicano imposto da Napoleone. A fine Settecento, nell’ambiente culturale di Mirandola, da lungo tempo refrattario alla circolazione di idee nuove, si distinse per un aggiornato contributo di pensiero Ricardo Bartoli (1747-1806), un francescano originario di Reggio, non allineato con le posizioni della Chiesa ufficiale, che, nel suo Elogio al principe Giovanni Pico (1791), volle accostare la «filosofia cristiana» del più celebre tra i Pico alla propria, che era mossa dall’intento dichiarato di contrastare l’ateismo scientista di quel tempoFile | Dimensione | Formato | |
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