Trieste, 1909. Una ragazza ottiene, per la prima volta, l'accesso all'ottavo anno del ginnasio, passaggio obbligato per accedere agli studi universitari e conquistarsi un futuro di libertà e indipendenza. Sola femmina tra venti allievi maschi, catalizza inevitabilmente le attenzioni e le emozioni di tutti: ognuno, a suo modo, si innamorerà di lei. Edda Marty, la protagonista di «Un anno di scuola», è l'incarnazione di un tipo di donna che soltanto la città di Svevo e di Saba poteva produrre: insieme fragile e forte, seria e irriverente, dolce e «temeraria», come la definisce Stuparich all'inizio. La storia del suo incontro con Antero, il compagno più riservato e sensibile, si sviluppa in un vortice drammatico che, tra amore e morte, accompagnerà la classe verso gli esami. Ritratto di un'epoca irripetibile della vita, il racconto (pubblicato nel 1929) è anche una struggente rivisitazione della Trieste di inizio secolo, di quella Vienna calata sull'Adriatico dalla quale sono uscite alcune delle pagine più autentiche della nostra letteratura.La postfazione mette in luce per la prima volta, sulla base di una lettera inedita di Giani Stuparich datata 3 febbraio 1916, la radice autobiografica del racconto, collegando i personaggi alla loro identità anagrafica e indicando il primo abbozzo di «Un anno di scuola» in un testo, «Scolari», ritrovato fra le carte di prigionia dello scrittore.

Amore e giovinezza nella Trieste asburgica

Giuseppe Sandrini
2017-01-01

Abstract

Trieste, 1909. Una ragazza ottiene, per la prima volta, l'accesso all'ottavo anno del ginnasio, passaggio obbligato per accedere agli studi universitari e conquistarsi un futuro di libertà e indipendenza. Sola femmina tra venti allievi maschi, catalizza inevitabilmente le attenzioni e le emozioni di tutti: ognuno, a suo modo, si innamorerà di lei. Edda Marty, la protagonista di «Un anno di scuola», è l'incarnazione di un tipo di donna che soltanto la città di Svevo e di Saba poteva produrre: insieme fragile e forte, seria e irriverente, dolce e «temeraria», come la definisce Stuparich all'inizio. La storia del suo incontro con Antero, il compagno più riservato e sensibile, si sviluppa in un vortice drammatico che, tra amore e morte, accompagnerà la classe verso gli esami. Ritratto di un'epoca irripetibile della vita, il racconto (pubblicato nel 1929) è anche una struggente rivisitazione della Trieste di inizio secolo, di quella Vienna calata sull'Adriatico dalla quale sono uscite alcune delle pagine più autentiche della nostra letteratura.La postfazione mette in luce per la prima volta, sulla base di una lettera inedita di Giani Stuparich datata 3 febbraio 1916, la radice autobiografica del racconto, collegando i personaggi alla loro identità anagrafica e indicando il primo abbozzo di «Un anno di scuola» in un testo, «Scolari», ritrovato fra le carte di prigionia dello scrittore.
2017
9788822900814
Trieste narrativa autobiografia
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/972081
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact