Il contributo si propone di inquadrare l'evoluzione della città in senso storico-filosofico, distinguendo la città del mercato dalla città del potere. Tale distinzione riflette una differente configurazione dello spazio urbano non solo in senso fisico, ma anche in senso sociale. Facendo ricorso a categorie già impiegate da Gianfranco Miglio, si sottolinea come la città del mercato veda prevalere l'obbligo "contrattuale" (che discende da un impegni sottoscritto volontariamente dai consociati), mentre quella del potere sia contraddistinta dall'obbligo "politico" (un obbligo a carico dei consociati che prescinde da ogni adesione spontanea).
La città del mercato e quella del potere
Lottieri, Carlo
2012-01-01
Abstract
Il contributo si propone di inquadrare l'evoluzione della città in senso storico-filosofico, distinguendo la città del mercato dalla città del potere. Tale distinzione riflette una differente configurazione dello spazio urbano non solo in senso fisico, ma anche in senso sociale. Facendo ricorso a categorie già impiegate da Gianfranco Miglio, si sottolinea come la città del mercato veda prevalere l'obbligo "contrattuale" (che discende da un impegni sottoscritto volontariamente dai consociati), mentre quella del potere sia contraddistinta dall'obbligo "politico" (un obbligo a carico dei consociati che prescinde da ogni adesione spontanea).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.