Il Teatro Grande di Brescia, situato nel cuore della città, conserva al suo interno una delle più significative testimonianze di pittura rococò in città. Nei pressi della sala teatrale si trova infatti il Ridotto, inizialmente utilizzato come sede per le riunioni dell’Accademia degli Erranti, per cerimonie ufficiali e per il gioco d’azzardo, in seguito trasformato nel foyer del Teatro. La sala è tutt’oggi uno degli ambienti più significativi della storia artistica e culturale della città, grazie alla sua particolare struttura architettonica a logge e alla preziosità della decorazione pittorica di matrice veneziana, eseguita tra il 1768 e il 1770 dal pittore Francesco Zugno, in collaborazione con il quadraturista Francesco Battaglioli. Il volume ne ripercorre la storia, ne evidenzia l’importanza storico-artistica e offre una rilettura dei temi iconografici affrontati da Zugno nella volta e nelle pareti della sala, senza dimenticare di ricostruire le trasformazioni apportate dall’architetto Antonio Tagliaferri sul finire dell’Ottocento e di descrivere le scelte metodologiche e le novità emerse nel corso dei recenti interventi di restauro.
Il Ridotto del Teatro Grande di Brescia
CRETELLA, STEFANIA
2016-01-01
Abstract
Il Teatro Grande di Brescia, situato nel cuore della città, conserva al suo interno una delle più significative testimonianze di pittura rococò in città. Nei pressi della sala teatrale si trova infatti il Ridotto, inizialmente utilizzato come sede per le riunioni dell’Accademia degli Erranti, per cerimonie ufficiali e per il gioco d’azzardo, in seguito trasformato nel foyer del Teatro. La sala è tutt’oggi uno degli ambienti più significativi della storia artistica e culturale della città, grazie alla sua particolare struttura architettonica a logge e alla preziosità della decorazione pittorica di matrice veneziana, eseguita tra il 1768 e il 1770 dal pittore Francesco Zugno, in collaborazione con il quadraturista Francesco Battaglioli. Il volume ne ripercorre la storia, ne evidenzia l’importanza storico-artistica e offre una rilettura dei temi iconografici affrontati da Zugno nella volta e nelle pareti della sala, senza dimenticare di ricostruire le trasformazioni apportate dall’architetto Antonio Tagliaferri sul finire dell’Ottocento e di descrivere le scelte metodologiche e le novità emerse nel corso dei recenti interventi di restauro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.