Avvalendosi dello schema classico dei gemelli che si scambiano abiti e amanti – variamente rinnovato in ambito rinascimentale a partire dalla "Calandria" (1513) del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena –, per mescidarlo con i miti di Narciso, di Amore e Psiche e dell’Androgino (letti soprattutto a partire da Plotino e Ovidio), con la pubblicazione di "Amor nello specchio" (1622) il celebre comico dell’Arte e scrittore seicentesco Giovan Battista Andreini propone un testo che accumula motivi culturali diversi: per un verso temi particolarmente sulfurei, ermetici e libertini, tanto in voga in alcuni ambienti culturali parigini del periodo, per l’altro argomenti più tradizionali, convenzionali e moralmente concilianti, senza per questo preoccuparsi però di costruire compiutamente una visione coerente del mondo descritto.
Lo specchio di Florinda
BRUNETTI, SIMONA
2017-01-01
Abstract
Avvalendosi dello schema classico dei gemelli che si scambiano abiti e amanti – variamente rinnovato in ambito rinascimentale a partire dalla "Calandria" (1513) del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena –, per mescidarlo con i miti di Narciso, di Amore e Psiche e dell’Androgino (letti soprattutto a partire da Plotino e Ovidio), con la pubblicazione di "Amor nello specchio" (1622) il celebre comico dell’Arte e scrittore seicentesco Giovan Battista Andreini propone un testo che accumula motivi culturali diversi: per un verso temi particolarmente sulfurei, ermetici e libertini, tanto in voga in alcuni ambienti culturali parigini del periodo, per l’altro argomenti più tradizionali, convenzionali e moralmente concilianti, senza per questo preoccuparsi però di costruire compiutamente una visione coerente del mondo descritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.