Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura umanistica vasta e profonda. La sua attività didattica e scientifica, e le sue opere testimoniano la tensione a sperimentare l’innesto sul tronco della scientia iuris tradizionale di saperi ulteriori, tipici delle humaniores litterae, acquisiti con lo studio della storiografia e delle letterature classiche, indagando il mondo antico attraverso tutte le fonti sopravvissute al fine di conquistare una conoscenza più completa del passato e una migliore comprensione del diritto romano. Il frutto più notevole dei suoi interessi extragiuridici, e in senso lato letterari, sono gli Emblemata (1531-1534), che hanno conosciuto un largo e ininterrotto successo. Il giurista milanese ha inoltre manifestato una significativa attenzione per il teatro antico e ambizioni di drammaturgo: nel 1523 (con poche aggiunte databili al 1527) si impegnò nel comporre una commedia in lingua latina, il Philargyrus, mai portato in scena, tramandato da un solo manoscritto ora nella Biblioteca Trivulziana. La pubblicazione della commedia, con una traduzione italiana, induce ad accostare oggi in una prospettiva più completa la figura di un giurista e intellettuale di levatura europea, che unisce alla perizia tecnico-giuridica una formazione culturale di rango, e si segnala per le sue ricerche filologiche e storiche, tanto da imporsi come figura di rilievo assoluto nel panorama della sua epoca.

Declinazioni dell’umanesimo giuridico: diritto e letteratura nel "Philargyrus" di Andrea Alciato

ROSSI, Giovanni
2017-01-01

Abstract

Andrea Alciato (1492-1550) fu al tempo stesso giurista di altissimo profilo e uomo di cultura umanistica vasta e profonda. La sua attività didattica e scientifica, e le sue opere testimoniano la tensione a sperimentare l’innesto sul tronco della scientia iuris tradizionale di saperi ulteriori, tipici delle humaniores litterae, acquisiti con lo studio della storiografia e delle letterature classiche, indagando il mondo antico attraverso tutte le fonti sopravvissute al fine di conquistare una conoscenza più completa del passato e una migliore comprensione del diritto romano. Il frutto più notevole dei suoi interessi extragiuridici, e in senso lato letterari, sono gli Emblemata (1531-1534), che hanno conosciuto un largo e ininterrotto successo. Il giurista milanese ha inoltre manifestato una significativa attenzione per il teatro antico e ambizioni di drammaturgo: nel 1523 (con poche aggiunte databili al 1527) si impegnò nel comporre una commedia in lingua latina, il Philargyrus, mai portato in scena, tramandato da un solo manoscritto ora nella Biblioteca Trivulziana. La pubblicazione della commedia, con una traduzione italiana, induce ad accostare oggi in una prospettiva più completa la figura di un giurista e intellettuale di levatura europea, che unisce alla perizia tecnico-giuridica una formazione culturale di rango, e si segnala per le sue ricerche filologiche e storiche, tanto da imporsi come figura di rilievo assoluto nel panorama della sua epoca.
2017
978-88-8419-833-4
teatro rinascimentale, Andrea Alciato, umanesimo giuridico
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