Rispetto ai decenni passati, in cui la formazione era prevalentemente centrata sulla dimensione “oggettiva”, oggi sembra ormai consolidata la svolta che attribuisce un particolare rilievo al vissuto dei singoli e ai rapporti intersoggettivi. In questo contesto, diventa centrale l’utilizzo di storie e narrazioni anche nella formazione di seminaristi, sacerdoti, consacrati e consacrate. Al di là del rischio di una certa retorica della narrazione o di una sua acritica esaltazione, si avverte che lasciare spazio al soggetto assume un valore rilevante anche per quanto riguarda i processi di crescita affettiva e sessuale. Crescere in queste dimensioni significa infatti imparare a coltivare relazioni umanamente significative, come uomini e donne in carne ed ossa, che sanno scambiarsi reciproche narrazioni. Nel capitolo si cerca pertanto di illustrare innanzitutto il rapporto che si può stabilire tra narrazione e formazione, nell’ambito specifico oggetto di questo studio; verranno poi illustrati alcuni esempi di dispositivi narrativi che si potrebbero utilizzare nella formazione; chiudono poi il contributo alcune note sugli atteggiamenti del formatore.
Titolo: | La narrazione di sé |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2017 |
Handle: | http://hdl.handle.net/11562/960649 |
ISBN: | 978-88-10-50746-9 |
Appare nelle tipologie: | 02.01 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |