Il matrimonio, insieme alla famiglia, è uno tra i più antichi istituti sociali con fondamento biologico. La sua origine si spiega con la necessità di regolare la vita sessuale ed economica degli esseri umani e storicamente fa riferimento all’unione tra un uomo e una donna. In quanto fonte di narrazione, il matrimonio si presta ad essere oggetto di analisi critica e la presente ricerca si concentra sulla rappresentazione letteraria della scena matrimoniale quale luogo privilegiato per la sperimentazione della scrittura romanzesca di Luigi Malerba (1927-2008). Nell’opera narrativa dell’autore parmense infatti l’argomento matrimoniale è una costante al punto da far presumere che la scena coniugale sia particolarmente adatta ad accogliere le istanze sperimentali della sua scrittura. Ad una introduzione di carattere esplicativo segue un capitolo di raccordo finalizzato a contestualizzare la poetica malerbiana. L’individuazione di un corpus testuale (racconti e romanzi) inerente l’argomento trattato e la compilazione della relativa bibliografia di riferimento ha messo in luce, accanto al tema matrimoniale, influenze provenienti dalla neoavanguardia, dalla filosofia e dalle scienze matematiche e fisiche. Nel secondo capitolo, il lavoro si concentra sulla rappresentazione della scena maritale da un punto di vista della forma-romanzo, ne analizza i temi e il sovvertimento dei relativi clichés. Attraverso un approccio comparatistico la ricerca si rivolge ai casi specifici dei romanzi Itaca per sempre (1997), riscrittura dei libri XIII-XXIV dell’Odissea, e Fantasmi romani (2006) a confronto con i romanzi E non disse nemmeno una parola (Und sagte kein enziges Wort) scritto da Heinrich Böll nel 1953 e L’amore bugiardo (Gone Girl) scritto da Gillian Flynn nel 2014. Nel terzo capitolo, invece, si ripropone la questione della riscrittura già affiorata nel romanzo Itaca per sempre: alla fine degli anni Settanta, Malerba aveva lavorato, con un duplice sentimento d’amore e d’odio, alla sceneggiatura del celebre teleromanzo di Rete 2 in sei puntate tratto dall’omonimo romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. Fin dall’inizio, dunque, la tensione tragica insita nel tema d’amore e nella relazione matrimoniale dominata dall’archetipo della passione e del raggiungimento della felicità è forse uno tra gli stimoli più fecondi per la sperimentazione narrativa di Luigi Malerba: scrittore dotato di una profonda conoscenza del genere umano, sempre attento ai comportamenti sociali scanditi da riti e convenzioni, ma dotato di una scrittura ironico-comica insolita nella letteratura italiana, Malerba riesce tratteggiare la scena matrimoniale con una pregevole varietà e completezza di rappresentazioni.

Contesti malerbiani. Poetica sperimentale e rappresentazione della scena matrimoniale

LENCI, Laura Marzia
2017-01-01

Abstract

Il matrimonio, insieme alla famiglia, è uno tra i più antichi istituti sociali con fondamento biologico. La sua origine si spiega con la necessità di regolare la vita sessuale ed economica degli esseri umani e storicamente fa riferimento all’unione tra un uomo e una donna. In quanto fonte di narrazione, il matrimonio si presta ad essere oggetto di analisi critica e la presente ricerca si concentra sulla rappresentazione letteraria della scena matrimoniale quale luogo privilegiato per la sperimentazione della scrittura romanzesca di Luigi Malerba (1927-2008). Nell’opera narrativa dell’autore parmense infatti l’argomento matrimoniale è una costante al punto da far presumere che la scena coniugale sia particolarmente adatta ad accogliere le istanze sperimentali della sua scrittura. Ad una introduzione di carattere esplicativo segue un capitolo di raccordo finalizzato a contestualizzare la poetica malerbiana. L’individuazione di un corpus testuale (racconti e romanzi) inerente l’argomento trattato e la compilazione della relativa bibliografia di riferimento ha messo in luce, accanto al tema matrimoniale, influenze provenienti dalla neoavanguardia, dalla filosofia e dalle scienze matematiche e fisiche. Nel secondo capitolo, il lavoro si concentra sulla rappresentazione della scena maritale da un punto di vista della forma-romanzo, ne analizza i temi e il sovvertimento dei relativi clichés. Attraverso un approccio comparatistico la ricerca si rivolge ai casi specifici dei romanzi Itaca per sempre (1997), riscrittura dei libri XIII-XXIV dell’Odissea, e Fantasmi romani (2006) a confronto con i romanzi E non disse nemmeno una parola (Und sagte kein enziges Wort) scritto da Heinrich Böll nel 1953 e L’amore bugiardo (Gone Girl) scritto da Gillian Flynn nel 2014. Nel terzo capitolo, invece, si ripropone la questione della riscrittura già affiorata nel romanzo Itaca per sempre: alla fine degli anni Settanta, Malerba aveva lavorato, con un duplice sentimento d’amore e d’odio, alla sceneggiatura del celebre teleromanzo di Rete 2 in sei puntate tratto dall’omonimo romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. Fin dall’inizio, dunque, la tensione tragica insita nel tema d’amore e nella relazione matrimoniale dominata dall’archetipo della passione e del raggiungimento della felicità è forse uno tra gli stimoli più fecondi per la sperimentazione narrativa di Luigi Malerba: scrittore dotato di una profonda conoscenza del genere umano, sempre attento ai comportamenti sociali scanditi da riti e convenzioni, ma dotato di una scrittura ironico-comica insolita nella letteratura italiana, Malerba riesce tratteggiare la scena matrimoniale con una pregevole varietà e completezza di rappresentazioni.
2017
Luigi Malerba, matrimonio, scena matrimoniale
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Descrizione: Testo tesi di dottorato incluso abstract
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/960536
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