Con il recente Trattato di Lisbona l’Unione europea ha acquisito ampi poteri in materia di immigrazione. Ma in quale direzione si sta muovendo? L’Europa degli “accordi di Schengen”, che rafforza le frontiere esterne, appare sempre più legata all’Europa delle “strategie per la crescita”, che incentiva la flessibilità e la mobilità del lavoro. Le politiche migratorie comunitarie, “selettive” e “flessibili”, si impegnano ad attrarre e respingere i migranti in base alle esigenze variabili dei mercati. L’Unione dimentica il “diritto di migrare”, la complessità dei percorsi migratori, il loro rapporto col mondo postcoloniale e neoliberista; mentre si appella al “bisogno di manodopera straniera” e alla “lotta contro l’immigrazione irregolare”. Nel complesso, il dispositivo di immigrazione comunitario destabilizza lo status soggettivo dei nuovi arrivati: trasforma molti in “precari (ir)regolari” e li indebolisce come attori sociali. Si profila così, nella costruzione europea, una crisi profonda non solo dei diritti, ma anche delle pratiche di cittadinanza, già ampiamente messe in discussione dal dispositivo di flessibilità.

Attrarre e respingere. Il dispositivo di immigrazione in Europa

Possenti, Ilaria
2012-01-01

Abstract

Con il recente Trattato di Lisbona l’Unione europea ha acquisito ampi poteri in materia di immigrazione. Ma in quale direzione si sta muovendo? L’Europa degli “accordi di Schengen”, che rafforza le frontiere esterne, appare sempre più legata all’Europa delle “strategie per la crescita”, che incentiva la flessibilità e la mobilità del lavoro. Le politiche migratorie comunitarie, “selettive” e “flessibili”, si impegnano ad attrarre e respingere i migranti in base alle esigenze variabili dei mercati. L’Unione dimentica il “diritto di migrare”, la complessità dei percorsi migratori, il loro rapporto col mondo postcoloniale e neoliberista; mentre si appella al “bisogno di manodopera straniera” e alla “lotta contro l’immigrazione irregolare”. Nel complesso, il dispositivo di immigrazione comunitario destabilizza lo status soggettivo dei nuovi arrivati: trasforma molti in “precari (ir)regolari” e li indebolisce come attori sociali. Si profila così, nella costruzione europea, una crisi profonda non solo dei diritti, ma anche delle pratiche di cittadinanza, già ampiamente messe in discussione dal dispositivo di flessibilità.
2012
9788867410637
Diritto ad avere diritti, politiche migratorie, Schengen, Lisbona, diritto di migrare
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