Il capitolo dedicato al bilancio delle SGR, dopo un’analisi approfondita dell’evoluzione del contesto normativo relativo a questi intermediari finanziari e dopo una presentazione dettagliata delle logiche di compilazione dei relativi schemi di bilancio (con un’analisi particolareggiata e distinta della Relazione sulla gestione, dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico, del Prospetto della redditività complessiva, del Rendiconto finanziario (metodo diretto e indiretto), del Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto e, infine, della Nota Integrativa) si sofferma sull’evoluzione fatta registrare da questi operatori negli ultimi anni, sia in termini di numero di SGR attive sul mercato italiano, sia in termini della loro capacità di ottenere risultati soddisfacenti in termini reddituali. I dati riportati nell’ultima relazione Banca d’Italia, mettono chiaramente in evidenza un trend caratterizzato da una progressiva concentrazione del settore, con un numero di operatori che è passato dai 204 di fine 2009 ai 145 di fine 2015. A questo ha sicuramente contribuito la riduzione del numero di SGR di emanazione bancaria, al centro del continuo processo aggregazione in atto già da qualche anno. Non si può non notare, pertanto, che il processo di graduale razionalizzazione/concentrazione del settore ha riguardato prevalentemente le SGR focalizzate sulla gestione dei fondi aperti che, alla fine del 2015, risultano numericamente pari a quelle dedicate alla gestione di fondi mobiliari chiusi e solo di poco più numerose rispetto a quelle focalizzate sulla gestione dei fondi immobiliari. Per quanto attiene, infine, la redditività delle SGR, i dati Bankitalia evidenziano una capacità complessiva, a livello di settore, di produrre risultati positivi. Se ci si sofferma, in particolare, sul rapporto tra commissioni passive e commissioni attive e si desume, quindi, il costo della distribuzione in termini di rebates riconosciuti alle reti di vendita, si nota un trend in crescita quasi ininterrotto negli ultimi anni. Più del 60% delle commissioni complessivamente incassate dalle SGR (ivi comprese, quindi, le performance fees che sono di esclusiva pertinenza della società di gestione) vengono utilizzate per remunerare il servizio di gestione della relazione con la clientela offerto dalle reti di vendita; meno del 40% delle commissioni incassate, pertanto, rimane a disposizione della SGR per remunerare l’attività svolta e per sostenere i costi di ricerca e di sviluppo, cruciali per tale settore. L’incidenza del costo della distribuzione, inoltre, risulterebbe sicuramente più elevato se ci si soffermasse esclusivamente sulle SGR focalizzate sui fondi comuni aperti e non si inglobasse nell’analisi anche l’operatività delle SGR specializzate nei fondi chiusi, mobiliari ed immobiliari.

Il bilancio delle Società di Gestione del Risparmio

CARLUCCIO, Emanuele Maria;
2016-01-01

Abstract

Il capitolo dedicato al bilancio delle SGR, dopo un’analisi approfondita dell’evoluzione del contesto normativo relativo a questi intermediari finanziari e dopo una presentazione dettagliata delle logiche di compilazione dei relativi schemi di bilancio (con un’analisi particolareggiata e distinta della Relazione sulla gestione, dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico, del Prospetto della redditività complessiva, del Rendiconto finanziario (metodo diretto e indiretto), del Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto e, infine, della Nota Integrativa) si sofferma sull’evoluzione fatta registrare da questi operatori negli ultimi anni, sia in termini di numero di SGR attive sul mercato italiano, sia in termini della loro capacità di ottenere risultati soddisfacenti in termini reddituali. I dati riportati nell’ultima relazione Banca d’Italia, mettono chiaramente in evidenza un trend caratterizzato da una progressiva concentrazione del settore, con un numero di operatori che è passato dai 204 di fine 2009 ai 145 di fine 2015. A questo ha sicuramente contribuito la riduzione del numero di SGR di emanazione bancaria, al centro del continuo processo aggregazione in atto già da qualche anno. Non si può non notare, pertanto, che il processo di graduale razionalizzazione/concentrazione del settore ha riguardato prevalentemente le SGR focalizzate sulla gestione dei fondi aperti che, alla fine del 2015, risultano numericamente pari a quelle dedicate alla gestione di fondi mobiliari chiusi e solo di poco più numerose rispetto a quelle focalizzate sulla gestione dei fondi immobiliari. Per quanto attiene, infine, la redditività delle SGR, i dati Bankitalia evidenziano una capacità complessiva, a livello di settore, di produrre risultati positivi. Se ci si sofferma, in particolare, sul rapporto tra commissioni passive e commissioni attive e si desume, quindi, il costo della distribuzione in termini di rebates riconosciuti alle reti di vendita, si nota un trend in crescita quasi ininterrotto negli ultimi anni. Più del 60% delle commissioni complessivamente incassate dalle SGR (ivi comprese, quindi, le performance fees che sono di esclusiva pertinenza della società di gestione) vengono utilizzate per remunerare il servizio di gestione della relazione con la clientela offerto dalle reti di vendita; meno del 40% delle commissioni incassate, pertanto, rimane a disposizione della SGR per remunerare l’attività svolta e per sostenere i costi di ricerca e di sviluppo, cruciali per tale settore. L’incidenza del costo della distribuzione, inoltre, risulterebbe sicuramente più elevato se ci si soffermasse esclusivamente sulle SGR focalizzate sui fondi comuni aperti e non si inglobasse nell’analisi anche l’operatività delle SGR specializzate nei fondi chiusi, mobiliari ed immobiliari.
2016
8823834880
SGR
Bilancio
Nota integrativa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/955433
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