La spasticità rappresenta uno dei sintomi maggiormente disabilitanti in pazienti affetti da lesione del SNC (1). Sebbene il gold-standard per il trattamento della spasticità rimanga il trattamento farmacologico, la letteratura mostra come procedure di stimolazione elettrica neuromuscolare possano avere un ruolo nella gestione del paziente affetto da spasticità. La stimolazione elettrica neuromuscolare, dall’inglese Neuromuscular Electrical Stimulation (NMES), consiste infatti nell’applicazione di una stimolazione elettrica a livello di tessuti muscolari e nervosi eccitabili, al fine di ridurre specifici deficit neuromuscolari o di sostituire una funzione lesa (2). E’ importante sottolineare che le preoccupazioni sul fatto che la spasticità possa essere aggravata da stimolazione NMES non sono state confermate dalla letteratura (3). Pur essendo la NMES una tecnica innovativa in Medicina Fisica e Riabilitativa, le sue origini risalgono alla fine del 1700 con gli studi condotti sull’animale da Galvani. Successivamente la NMES fu introdotta da Liberson e collaboratori nel 1961 per il trattamento del piede cadente in pazienti affetti da emiplegia (4) e nel 1963, venne realizzato il primo sistema di NMES per arto superiore in pazienti affetti da lesione midollare (5) Le applicazioni cliniche della NMES in pazienti affetti da lesione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) possono essere ricondotte a due principali categorie: la stimolazione elettrica terapeutica (Therapeutical Electrical Stimulation, TES) e la stimolazione elettrica funzionale (Functional Electrical Stimulation, FES) (2). La TES consiste nella stimolazione ripetitiva di muscoli paralizzati al fine di ridurre specifici danni quali atrofia muscolare, deficit di forza, disturbi di controllo motorio, spasticità e dolore. (2) La FES consiste nell’attivazione di muscoli paralizzati per mezzo di sequenze specifiche di stimolazione NMES tali da consentire lo svolgimento di attività della vita quotidiana (ad esempio camminare o eseguire movimenti di afferramento) o di stabilizzare articolazioni per conservarne l’integrità biomeccanica e funzionale. (6) I recenti progressi della medicina Fisica e Riabilitativa e dell’Ingegneria Biomedica hanno reso possibile la realizzazione e l’applicazione clinica di strumenti tecnologici basati sull’utilizzo della NMES. In particolare, sono stati sviluppati dispositivi e sistemi specifici chiamati neuroprotesi atti a somministrare NMES con maggiore facilità e con maggiore confort per il paziente.

La stimolazione elettrica neuromuscolare.

SMANIA, Nicola;GANDOLFI, MariaLuisa;MUNARI, Daniele;GEROIN, Christian
2014-01-01

Abstract

La spasticità rappresenta uno dei sintomi maggiormente disabilitanti in pazienti affetti da lesione del SNC (1). Sebbene il gold-standard per il trattamento della spasticità rimanga il trattamento farmacologico, la letteratura mostra come procedure di stimolazione elettrica neuromuscolare possano avere un ruolo nella gestione del paziente affetto da spasticità. La stimolazione elettrica neuromuscolare, dall’inglese Neuromuscular Electrical Stimulation (NMES), consiste infatti nell’applicazione di una stimolazione elettrica a livello di tessuti muscolari e nervosi eccitabili, al fine di ridurre specifici deficit neuromuscolari o di sostituire una funzione lesa (2). E’ importante sottolineare che le preoccupazioni sul fatto che la spasticità possa essere aggravata da stimolazione NMES non sono state confermate dalla letteratura (3). Pur essendo la NMES una tecnica innovativa in Medicina Fisica e Riabilitativa, le sue origini risalgono alla fine del 1700 con gli studi condotti sull’animale da Galvani. Successivamente la NMES fu introdotta da Liberson e collaboratori nel 1961 per il trattamento del piede cadente in pazienti affetti da emiplegia (4) e nel 1963, venne realizzato il primo sistema di NMES per arto superiore in pazienti affetti da lesione midollare (5) Le applicazioni cliniche della NMES in pazienti affetti da lesione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) possono essere ricondotte a due principali categorie: la stimolazione elettrica terapeutica (Therapeutical Electrical Stimulation, TES) e la stimolazione elettrica funzionale (Functional Electrical Stimulation, FES) (2). La TES consiste nella stimolazione ripetitiva di muscoli paralizzati al fine di ridurre specifici danni quali atrofia muscolare, deficit di forza, disturbi di controllo motorio, spasticità e dolore. (2) La FES consiste nell’attivazione di muscoli paralizzati per mezzo di sequenze specifiche di stimolazione NMES tali da consentire lo svolgimento di attività della vita quotidiana (ad esempio camminare o eseguire movimenti di afferramento) o di stabilizzare articolazioni per conservarne l’integrità biomeccanica e funzionale. (6) I recenti progressi della medicina Fisica e Riabilitativa e dell’Ingegneria Biomedica hanno reso possibile la realizzazione e l’applicazione clinica di strumenti tecnologici basati sull’utilizzo della NMES. In particolare, sono stati sviluppati dispositivi e sistemi specifici chiamati neuroprotesi atti a somministrare NMES con maggiore facilità e con maggiore confort per il paziente.
2014
9788877118080
Stimolazione elettrica
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