Nell'ambito dell'educazione non formale, singolare risulta l'esperienza delle Università della Terza età, che hanno proposto dai primi anni Settanta a tutt’oggi, un’offerta formativa per adulti e anziani. Gran parte di queste sono nate per lo più nell’ambito del volontariato e non risulta semplice documentare il loro ruolo sociale e promozionale nel contesto italiano. Il contributo intende presentare le principali tappe di sviluppo di tale cammino dal punto di vista storico-educativo, facendo riferimento in particolare al progressivo delinearsi dell’identità di tale istituzione, delle sue finalità, delle modalità didattiche messe in atto e degli strumenti metodologici per far acquisire ai frequentanti nuove competenze. In particolare, cercherà di individuare gli elementi caratterizzanti che stanno alla base della proposta e che cercano di rispondere ai nuovi bisogni della formazione della persona che vive la fase dell’adultità e della vecchiaia. Da questo punto di vista l'Università della Terza età risulta un'opportunità formativa e di socializzazione cognitiva generativa di nuovi saperi e competenze che arricchiscono il singolo e contribuiscono alla crescita della comunità locale di appartenenza. Nel tentativo di delineare come l’Università della Terza età sia cambiata nel corso di quasi cinquant’anni di esperienza, affrontando le sfide del contesto socio-culturale, si presterà attenzione agli indirizzi maturati e all’elaborazione del progetto culturale, con riferimenti al tema dello sviluppo della soggettività personale, della promozione dell’aggiornamento e dell’apprendimento continuo, della dimensione della cittadinanza attiva nella prospettiva europea. Saranno, infine, presi in considerazione anche il ruolo dell’Università della Terza età oggi in Italia e il suo rapporto con le altre istituzioni operanti nel territorio.

Contesti e territori per l’apprendimento lifewide. L’evoluzione delle Università della terza età

DAL TOSO, Paola
2016-01-01

Abstract

Nell'ambito dell'educazione non formale, singolare risulta l'esperienza delle Università della Terza età, che hanno proposto dai primi anni Settanta a tutt’oggi, un’offerta formativa per adulti e anziani. Gran parte di queste sono nate per lo più nell’ambito del volontariato e non risulta semplice documentare il loro ruolo sociale e promozionale nel contesto italiano. Il contributo intende presentare le principali tappe di sviluppo di tale cammino dal punto di vista storico-educativo, facendo riferimento in particolare al progressivo delinearsi dell’identità di tale istituzione, delle sue finalità, delle modalità didattiche messe in atto e degli strumenti metodologici per far acquisire ai frequentanti nuove competenze. In particolare, cercherà di individuare gli elementi caratterizzanti che stanno alla base della proposta e che cercano di rispondere ai nuovi bisogni della formazione della persona che vive la fase dell’adultità e della vecchiaia. Da questo punto di vista l'Università della Terza età risulta un'opportunità formativa e di socializzazione cognitiva generativa di nuovi saperi e competenze che arricchiscono il singolo e contribuiscono alla crescita della comunità locale di appartenenza. Nel tentativo di delineare come l’Università della Terza età sia cambiata nel corso di quasi cinquant’anni di esperienza, affrontando le sfide del contesto socio-culturale, si presterà attenzione agli indirizzi maturati e all’elaborazione del progetto culturale, con riferimenti al tema dello sviluppo della soggettività personale, della promozione dell’aggiornamento e dell’apprendimento continuo, della dimensione della cittadinanza attiva nella prospettiva europea. Saranno, infine, presi in considerazione anche il ruolo dell’Università della Terza età oggi in Italia e il suo rapporto con le altre istituzioni operanti nel territorio.
2016
9788891734198
educazione permanente, apprendimento, tempo libero, terza età, anziani, università
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