Lo studio si incentra sulle famiglie di stampatori e di librai piemontesi presenti nel Rinascimento a Lione, città di frontiera e di incontri di culture. L'attenzione è rivolta a quei nuclei che, partiti dalla piccola città di Trino, non lontana da Vercelli, hanno avuto un ruolo di primaria importanza nella storia del libro italiano a Lione, riuscendo a creare un asse Venezia-Lione, Francia-Italia in cui Trino e il Piemonte restano al centro di uno scambio di libri, ma soprattutto di uomini e di idee. Il saggio si sofferma in particolare su i Pullon da Trino, i Portonariis, anch'essi provenienti da Trino, e i Farina da Cuneo. Giovanni Pullone da Trino, un libraio attivo tra il 1543 e il 1564, il cui programma editoriale presenta affinità con quello di Jean de Tournes, e di cui abbiamo scoperto un numero di edizioni ben superiore rispetto a quanto ritenuto fino ad oggi (nella sua produzione, segnaliamo le edizioni dei Paradossi di Ortensio Lando, del De pueris di Erasmo, delle opere di Musa Brasavola, dei numerosi trattati medici e giuridici, cataloghi di piante e pietre, di una Bibbia in latino con Jacques de Millis, collaborazione che porterà anche a varie altre opere). Oltre alle collaborazioni con i fratelli Jacques e Guillaume de Millis, con Guillaume Rouillé e Vincenzo e Domenico Portonariis, lo studio si sofferma sulla marca editoriale scelta da Pullone, di cui si analizzano le versioni differenti come il motto in latino, Distantia loci non separat amicitiam. L'interesse per libri "non conformi alla cultura ufficiale e alla dottrina religiosa dominante" (Erasmo, Brandt, Doni, Lando, Aretino, Agrippa, Pico della Mirandola, Nostradamus e molti altri) segna poi un aspetto interessante di questo catalogo. Sono inoltre studiati i cataloghi dei Portonariis, famiglia la cui attività ha un carattere internazionale su scala europea, grazie anche ad una ramificazione familiare che va a toccare i Pullon e persino i Giolito. Infine, la famiglia Farina, il cui ricco catalogo comprende esemplari delle Histoires tragiques di Boisteau, degli Hecathomniti del Giraldi. Lo studio si concentra inoltre sulla produzione dedicata ai duchi di Savoia (si pensi al De feudis di Cujas), segno di un interesse della duchessa per le scienze, le opere letterarie (poesia, romanzi, novelle), ma soprattutto su una serie di "libri proibiti" e pericolosi che spinsero questi librai originari di Trino a trovare un porto sicuro a Lione.

Il torchio e la seta : la nébuleuse des imprimeurs et libraires piémontais à Lyon et leur networking franco-italien

GORRIS, Rosanna
2017-01-01

Abstract

Lo studio si incentra sulle famiglie di stampatori e di librai piemontesi presenti nel Rinascimento a Lione, città di frontiera e di incontri di culture. L'attenzione è rivolta a quei nuclei che, partiti dalla piccola città di Trino, non lontana da Vercelli, hanno avuto un ruolo di primaria importanza nella storia del libro italiano a Lione, riuscendo a creare un asse Venezia-Lione, Francia-Italia in cui Trino e il Piemonte restano al centro di uno scambio di libri, ma soprattutto di uomini e di idee. Il saggio si sofferma in particolare su i Pullon da Trino, i Portonariis, anch'essi provenienti da Trino, e i Farina da Cuneo. Giovanni Pullone da Trino, un libraio attivo tra il 1543 e il 1564, il cui programma editoriale presenta affinità con quello di Jean de Tournes, e di cui abbiamo scoperto un numero di edizioni ben superiore rispetto a quanto ritenuto fino ad oggi (nella sua produzione, segnaliamo le edizioni dei Paradossi di Ortensio Lando, del De pueris di Erasmo, delle opere di Musa Brasavola, dei numerosi trattati medici e giuridici, cataloghi di piante e pietre, di una Bibbia in latino con Jacques de Millis, collaborazione che porterà anche a varie altre opere). Oltre alle collaborazioni con i fratelli Jacques e Guillaume de Millis, con Guillaume Rouillé e Vincenzo e Domenico Portonariis, lo studio si sofferma sulla marca editoriale scelta da Pullone, di cui si analizzano le versioni differenti come il motto in latino, Distantia loci non separat amicitiam. L'interesse per libri "non conformi alla cultura ufficiale e alla dottrina religiosa dominante" (Erasmo, Brandt, Doni, Lando, Aretino, Agrippa, Pico della Mirandola, Nostradamus e molti altri) segna poi un aspetto interessante di questo catalogo. Sono inoltre studiati i cataloghi dei Portonariis, famiglia la cui attività ha un carattere internazionale su scala europea, grazie anche ad una ramificazione familiare che va a toccare i Pullon e persino i Giolito. Infine, la famiglia Farina, il cui ricco catalogo comprende esemplari delle Histoires tragiques di Boisteau, degli Hecathomniti del Giraldi. Lo studio si concentra inoltre sulla produzione dedicata ai duchi di Savoia (si pensi al De feudis di Cujas), segno di un interesse della duchessa per le scienze, le opere letterarie (poesia, romanzi, novelle), ma soprattutto su una serie di "libri proibiti" e pericolosi che spinsero questi librai originari di Trino a trovare un porto sicuro a Lione.
2017
978-2-600-01954-5
Rapporti Italia-Francia nel Cinquecento
Stampatori e Librai
Lione nel Cinquecento
Trino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/952186
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