l libro è articolato in tre sezioni. La prima intitolata "Resistere/Combattere" presenta percorsi femminili individuali e scelte politiche; la seconda "Escludere/Includere" offre storie vissuteda donne ai margini della societ; la terza "Educare/Narrare" propone il tema della crescita come narrazione di sè. Le storie di vita e le autobiografie rappresentano il luogo nel quale il genere diventa corpo sessuato sfuggendo così ad ogni rischio di astratta generalizzazione. Affiora quasi sempre nei testi e nei linguaggi, che non s’inscrivono nel sapere ufficiale, il conflitto fra le vincolanti attese sociali, dense di prescrittivi codici di comportamento, e le aspirazioni di soggetti che, nel loro vissuto esistenziale, finiscono con l’arrendersi al potere delle pedagogie formali e informali, intessute nelle esperienze di vita (che si dipanano nella famiglia, nella scuola e nelle relazioni sociali), oppure danno voce al contrasto fra sentimenti, emozioni e regole raccontando storie di formazione non rintracciabili nei trattati ufficiali. Entra allora in gioco la corporeità delle differenze, a lungo sottaciuta dal discorso pedagogico, e il contrasto fra i registri segnati dall’appartenere ad un genere sessuato, ad una classe sociale, ad un confine religioso e culturale e l’aspirazione alla metamorfosi, alla scelta consapevole, e dunque spesso trasgressiva, del come collocarsi nel mondo fra proibizioni e desideri.
Il coraggio di una «picciridda»: Rita Atria (Partanna, 4 settembre1974 - Roma, 26 luglio 1992)
DAL TOSO, Paola
2016-01-01
Abstract
l libro è articolato in tre sezioni. La prima intitolata "Resistere/Combattere" presenta percorsi femminili individuali e scelte politiche; la seconda "Escludere/Includere" offre storie vissuteda donne ai margini della societ; la terza "Educare/Narrare" propone il tema della crescita come narrazione di sè. Le storie di vita e le autobiografie rappresentano il luogo nel quale il genere diventa corpo sessuato sfuggendo così ad ogni rischio di astratta generalizzazione. Affiora quasi sempre nei testi e nei linguaggi, che non s’inscrivono nel sapere ufficiale, il conflitto fra le vincolanti attese sociali, dense di prescrittivi codici di comportamento, e le aspirazioni di soggetti che, nel loro vissuto esistenziale, finiscono con l’arrendersi al potere delle pedagogie formali e informali, intessute nelle esperienze di vita (che si dipanano nella famiglia, nella scuola e nelle relazioni sociali), oppure danno voce al contrasto fra sentimenti, emozioni e regole raccontando storie di formazione non rintracciabili nei trattati ufficiali. Entra allora in gioco la corporeità delle differenze, a lungo sottaciuta dal discorso pedagogico, e il contrasto fra i registri segnati dall’appartenere ad un genere sessuato, ad una classe sociale, ad un confine religioso e culturale e l’aspirazione alla metamorfosi, alla scelta consapevole, e dunque spesso trasgressiva, del come collocarsi nel mondo fra proibizioni e desideri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.