La democrazia costituzionale tra nuovi diritti e deriva mediale

Il presente volume raccoglie gli Atti del Convegno nazionale «La democrazia costituzionale tra nuovi diritti e deriva mediale» che si è svolto il 16 e 17 ottobre 2015 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona in occasione della presentazione degli Studi in onore di Maurizio Pedrazza Gorlero (Napoli, ESI, 2014). Nella prima Sessione del Convegno, dedicata alla presentazione degli Studi (strutturati in due volumi: I, I diritti fondamentali fra concetti e tutele; II, La libertà di informazione e la democrazia costituzionale), Valerio Onida, Girolamo Sciullo, Antonio D’Andrea, Marilisa D’Amico, Ida Nicotra, Maria Paola Viviani Schlein, Mario Patrono e Filippo Donati hanno ricordato i passaggi accademici di Maurizio Pedrazza Gorlero nelle Università di Milano, Catania e Verona, tracciando il percorso scientifico dell’illustre costituzionalista nello studio delle libertà (specialmente della libertà d’informazione), della democrazia costituzionale, delle fonti del diritto e delle variazioni territoriali degli enti intermedi. Nella seconda e nella terza Sessione del Convegno, rispettivamente intitolate «Criticità dell’informazione e democrazia costituzionale» e «La democrazia costituzionale alla prova dei nuovi diritti», che sono state pensate in continuità con le tematiche degli Studi, costituzionalisti di diverse Università hanno svolto relazioni e interventi sui diritti – in modo particolare, quelli di più recente riconoscimento – e sui problemi dell’informazione. Qui sono pubblicati le relazioni e gli interventi, rivisti e aggiornati dagli Autori, che si sono svolti nella seconda e terza Sessione e gli interventi che, in esse annunciati, non hanno potuto svolgersi. Gli scritti sono pubblicati facendo precedere quelli sui diritti a quelli sull’informazione secondo la successione implicita nel titolo del Convegno e del volume. Tuttavia, a introduzione del volume, mi è parso opportuno riportare l’intervento fatto da Valerio Onida nella prima Sessione, perché, con riferimento a Maurizio Pedrazza Gorlero, esso disegna un ‘modello’ del costituzionalista che sembra il più adatto a esplorare e comprendere le nuove frontiere del Diritto costituzionale, certamente rappresentate dai diritti scaturenti dal progresso scientifico e tecnologico e dai problemi dell’informazione, che animano la democrazia costituzionale.