Negli ultimi anni della sua vita Bartolo ha scritto alcuni trattati, i quali rappresentano una novità importante: con il tractatus il giurista di Sassoferrato offre un panorama ordinato e completo su un istituto giuridico, molto utile alla prassi. Tra quei trattati, il De insigniis et armis (pubblicato postumo nel 1358) ha un posto particolare; in esso Bartolo si occupa dei segni di riconoscimento (dagli stemmi gentilizi ai segni distintivi in campo industriale e commerciale), ricondotti ad una categoria unitaria, con una visione rigorosamente tecnico-giuridica. Come proposto dagli editori moderni dell’opera, è molto probabile che il trattato, non finito, sia stato completato dal genero di Bartolo, Nicola Alessandri, dopo la sua morte. Nicola è autore della seconda parte, non giuridica; essa consiste invece in un vero e proprio trattato di araldica. Quando Lorenzo Valla ha criticato aspramente l’opera nella sua Epistola contra Bartolum (Pavia, 1433), in realtà si è dunque scagliato – inconsapevolmente – contro pagine di cui Bartolo non era l’autore. At the end of his life, Bartolo wrote some essays which introduced a relevant innovation: with the tractatus the Jurist from Sassoferrato offers a well-ordered and complete panorama over a legal institution, very useful for the medieval practice. Among his various essays, a special place can be given to the Tract on Insignia and Coats of Arms (published posthumously in 1358). Here Bartolo deals with different hallmarks (such as the coats of arms, the insignia of the noble households, the merchant and artisan signs and trademarks), including them in a unitary category, within a strictly legal perspective. As suggested by modern editors of the work, it is very probable that the work, left unfinished, was completed after Bartolo’s death by his son-in-law, Nicola Alessandri. Indeed, Nicola is the author of the second part of the work which does not include legal contents, but offers a veritable work on heraldry. Therefore, the harsh critics expressed against the work by Lorenzo Valla in his Epistola contra Bartolum (Pavia, 1433) were in fact addressed, without knowing it, to a section of the text which Bartolo did not compose.

Sulle orme di Lorenzo Valla: una rilettura del trattato 'De insigniis et armis' di Bartolo

ROSSI, Giovanni
2015-01-01

Abstract

Negli ultimi anni della sua vita Bartolo ha scritto alcuni trattati, i quali rappresentano una novità importante: con il tractatus il giurista di Sassoferrato offre un panorama ordinato e completo su un istituto giuridico, molto utile alla prassi. Tra quei trattati, il De insigniis et armis (pubblicato postumo nel 1358) ha un posto particolare; in esso Bartolo si occupa dei segni di riconoscimento (dagli stemmi gentilizi ai segni distintivi in campo industriale e commerciale), ricondotti ad una categoria unitaria, con una visione rigorosamente tecnico-giuridica. Come proposto dagli editori moderni dell’opera, è molto probabile che il trattato, non finito, sia stato completato dal genero di Bartolo, Nicola Alessandri, dopo la sua morte. Nicola è autore della seconda parte, non giuridica; essa consiste invece in un vero e proprio trattato di araldica. Quando Lorenzo Valla ha criticato aspramente l’opera nella sua Epistola contra Bartolum (Pavia, 1433), in realtà si è dunque scagliato – inconsapevolmente – contro pagine di cui Bartolo non era l’autore. At the end of his life, Bartolo wrote some essays which introduced a relevant innovation: with the tractatus the Jurist from Sassoferrato offers a well-ordered and complete panorama over a legal institution, very useful for the medieval practice. Among his various essays, a special place can be given to the Tract on Insignia and Coats of Arms (published posthumously in 1358). Here Bartolo deals with different hallmarks (such as the coats of arms, the insignia of the noble households, the merchant and artisan signs and trademarks), including them in a unitary category, within a strictly legal perspective. As suggested by modern editors of the work, it is very probable that the work, left unfinished, was completed after Bartolo’s death by his son-in-law, Nicola Alessandri. Indeed, Nicola is the author of the second part of the work which does not include legal contents, but offers a veritable work on heraldry. Therefore, the harsh critics expressed against the work by Lorenzo Valla in his Epistola contra Bartolum (Pavia, 1433) were in fact addressed, without knowing it, to a section of the text which Bartolo did not compose.
2015
978-88-392-1005-0
Bartolo da Sassoferrato, trattato De insigniis et armis, Lorenzo Valla, stemmi, marchi di fabbrica, araldica
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/939698
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact