The importance of the thematic complex of illness, in particular mental, has already been emphasized in the abundant critical literature regarding the literary work of Georg Büchner. The use of metaphors involving medicine and illness is particularly evident in Lenz (1835), and in the unfinished drama Woyzeck (1836). The author, the politician and scientist Georg Büchner, uses images or expressions that refer to mental illness in order to describe aspects of society during the early 1800s. Research does not yet include an analytic study of these metaphoric expressions, but this monography gives the results of an analysis that was carried out on the metaphors in the texts Lenz and Woyzeck. These same metaphors were identified, classified and interpreted using a search method deriving from the reflections of Searle, Aristotle and Lakoff / Johnson on metaphors. Lakoff and Johnson study metaphors that are frequently used in our daily language. My research does not look for the metaphors that Büchner habitually used in his works, but rather investigates how they were used poetically. The theories of Lakoff and Johnson were a useful operation instrument for this purpose. They guided the observation and made it possible to evaluate which concepts, methods, terms or expressions were used in one context rather than in another, from and into which context they were transferred and, subsequently, how this movement of procedures and meanings contributed to structuring the concept of illness.

L’importanza del complesso tematico della malattia, in particolare della malattia psichica, nelle opere di Georg Büchner è già stata sottolineata dalla letteratura critica e dalla ricerca. L’uso di metafore mediche e di malattia è particolarmente evidente nel racconto Lenz (1835) e nel dramma incompiuto Woyzeck (1836). Karl Gutzkow, amico e editore di Georg Büchner, fu tra i primi in grado di cogliere il legame tra medicina e poesia che costituisce l’originalità della scrittura büchneriana e lo comunica allo stesso autore in una lettera del 10 giugno 1836: “Ihre Autopsie, die aus allem spricht, was Sie schreiben.” Una parte della ricerca ha indagato l’uso metaforico della lingua, si vedano ad esempio i saggi di Dedner, Poschmann, Kubitscheck e Diersen riportati nella bibliografia. Inge Diersen, tra gli altri, rileva come la malattia rinvii in alcuni momenti della sua rappresentazione a problemi politici e sociali. Manca tuttavia in quest’ambito un’indagine sistematica delle metafore usate per descrivere la malattia o al contrario delle metafore di malattia cui lo scrittore, scienziato e politico Georg Büchner ricorre per descrivere aspetti della società politica e scientifica del primo ottocento. La presente tesi di dottorato riferisce i risultati di un’analisi delle metafore condotta nei testi Lenz e Woyzeck. Per l’individuazione, la classificazione e l’interpretazione delle metafore è stato individuato un metodo di ricerca i cui fondamenti teorici fanno riferimento alle riflessioni sulla metafora di John R. Searle, di Aristotele e di Lakoff / Johnson. Nell’ordine vengono sinteticamente riportati gli elementi fondanti del metodo e le indicazioni operative che ne derivano.1. Secondo Searle in un’espressione verbale ogni riferimento ad un sfondo cognitivo (background) è intenzionale. Nel saggio The background of meaning (1980) Searle motiva le sue conclusioni teoriche. Secondo l’autore non esiste un significato metaforico o un significato letterale, perché ogni espressione verbale può essere compresa solo in relazione ad un background cognitivo e tale sfondo non può essere completamente rappresentato nell’espressione. Partendo da questo presupposto non possono essere formulate asserzioni completamente neutrali ma solo asserzioni relative a un contesto ed intenzionali.2. Aristotele lega il concetto di metafora alla nozione di deviazione dall’uso corrente. Secondo la definizione aristotelica la metafora è una deviazione dalla norma, un’espressione che si discosta dall’uso prevalente in un dato linguaggio. Aristotele evidenzia inoltre l’uso diffuso di metafore nel discorso. Tutti usano metafore ma alcune espressioni sono più frequenti di altre (Rhet. III, 2, 1404b). Su queste basi uso e frequenza possono essere assunti a parametri per definire la metaforicità di un’espressione linguistica. 3. Lakoff e Johnson definiscono la metafora come spostamento di un termine, di un’espressione o di un modo di dire da un dominio concettuale di partenza, legato a un’esperienza concreta, a un dominio concettuale di arrivo, solitamente di natura astratta. Sintetizzando banalmente si tratta di spostamenti da un ambito del discorso a un’altro.La presente tesi di dottorato non si propone tanto di dimostrare il ricorso a espressioni metaforiche comuni da parte dello scrittore Büchner, quanto piuttosto di indagare come queste siano usate nel testo poetico. Si propone inoltre di dimostrare come l’uso di metafore per descrivere condizioni patologiche apra una nuova prospettiva sulla concezione di malattia. Le teorie di Lakoff e Johnson si sono rivelate a tal fine uno strumento operativo utile. Hanno, infatti, guidato l’osservazione e permesso di valutare quali concetti, metodi, termini o espressioni siano usati in un contesto piuttosto che in un altro, da quale contesto in quale contesto vengano trasferiti e, successivamente, come questo spostamento di procedimenti e significati contribuisca a strutturare il concetto di malattia.

„…nur war es ihm manchmal unangenehmen, daß er nicht auf dem Kopf gehen konnte“: Krankheitsbild als rhetorisches Element in Georg Büchners Lenz und Woyzeck

GENTILIN, Olivetta
2016-01-01

Abstract

The importance of the thematic complex of illness, in particular mental, has already been emphasized in the abundant critical literature regarding the literary work of Georg Büchner. The use of metaphors involving medicine and illness is particularly evident in Lenz (1835), and in the unfinished drama Woyzeck (1836). The author, the politician and scientist Georg Büchner, uses images or expressions that refer to mental illness in order to describe aspects of society during the early 1800s. Research does not yet include an analytic study of these metaphoric expressions, but this monography gives the results of an analysis that was carried out on the metaphors in the texts Lenz and Woyzeck. These same metaphors were identified, classified and interpreted using a search method deriving from the reflections of Searle, Aristotle and Lakoff / Johnson on metaphors. Lakoff and Johnson study metaphors that are frequently used in our daily language. My research does not look for the metaphors that Büchner habitually used in his works, but rather investigates how they were used poetically. The theories of Lakoff and Johnson were a useful operation instrument for this purpose. They guided the observation and made it possible to evaluate which concepts, methods, terms or expressions were used in one context rather than in another, from and into which context they were transferred and, subsequently, how this movement of procedures and meanings contributed to structuring the concept of illness.
2016
Metapher, Krankheit, Georg Büchner, Lenz, Woyzeck, Wahnsinn, Geisteskrankheit, Reaktion gegen ein gesellschaftliches Konstrukt, Struktur, Argumentation, rhetorische Mittel, Melancholie
L’importanza del complesso tematico della malattia, in particolare della malattia psichica, nelle opere di Georg Büchner è già stata sottolineata dalla letteratura critica e dalla ricerca. L’uso di metafore mediche e di malattia è particolarmente evidente nel racconto Lenz (1835) e nel dramma incompiuto Woyzeck (1836). Karl Gutzkow, amico e editore di Georg Büchner, fu tra i primi in grado di cogliere il legame tra medicina e poesia che costituisce l’originalità della scrittura büchneriana e lo comunica allo stesso autore in una lettera del 10 giugno 1836: “Ihre Autopsie, die aus allem spricht, was Sie schreiben.” Una parte della ricerca ha indagato l’uso metaforico della lingua, si vedano ad esempio i saggi di Dedner, Poschmann, Kubitscheck e Diersen riportati nella bibliografia. Inge Diersen, tra gli altri, rileva come la malattia rinvii in alcuni momenti della sua rappresentazione a problemi politici e sociali. Manca tuttavia in quest’ambito un’indagine sistematica delle metafore usate per descrivere la malattia o al contrario delle metafore di malattia cui lo scrittore, scienziato e politico Georg Büchner ricorre per descrivere aspetti della società politica e scientifica del primo ottocento. La presente tesi di dottorato riferisce i risultati di un’analisi delle metafore condotta nei testi Lenz e Woyzeck. Per l’individuazione, la classificazione e l’interpretazione delle metafore è stato individuato un metodo di ricerca i cui fondamenti teorici fanno riferimento alle riflessioni sulla metafora di John R. Searle, di Aristotele e di Lakoff / Johnson. Nell’ordine vengono sinteticamente riportati gli elementi fondanti del metodo e le indicazioni operative che ne derivano.1. Secondo Searle in un’espressione verbale ogni riferimento ad un sfondo cognitivo (background) è intenzionale. Nel saggio The background of meaning (1980) Searle motiva le sue conclusioni teoriche. Secondo l’autore non esiste un significato metaforico o un significato letterale, perché ogni espressione verbale può essere compresa solo in relazione ad un background cognitivo e tale sfondo non può essere completamente rappresentato nell’espressione. Partendo da questo presupposto non possono essere formulate asserzioni completamente neutrali ma solo asserzioni relative a un contesto ed intenzionali.2. Aristotele lega il concetto di metafora alla nozione di deviazione dall’uso corrente. Secondo la definizione aristotelica la metafora è una deviazione dalla norma, un’espressione che si discosta dall’uso prevalente in un dato linguaggio. Aristotele evidenzia inoltre l’uso diffuso di metafore nel discorso. Tutti usano metafore ma alcune espressioni sono più frequenti di altre (Rhet. III, 2, 1404b). Su queste basi uso e frequenza possono essere assunti a parametri per definire la metaforicità di un’espressione linguistica. 3. Lakoff e Johnson definiscono la metafora come spostamento di un termine, di un’espressione o di un modo di dire da un dominio concettuale di partenza, legato a un’esperienza concreta, a un dominio concettuale di arrivo, solitamente di natura astratta. Sintetizzando banalmente si tratta di spostamenti da un ambito del discorso a un’altro.La presente tesi di dottorato non si propone tanto di dimostrare il ricorso a espressioni metaforiche comuni da parte dello scrittore Büchner, quanto piuttosto di indagare come queste siano usate nel testo poetico. Si propone inoltre di dimostrare come l’uso di metafore per descrivere condizioni patologiche apra una nuova prospettiva sulla concezione di malattia. Le teorie di Lakoff e Johnson si sono rivelate a tal fine uno strumento operativo utile. Hanno, infatti, guidato l’osservazione e permesso di valutare quali concetti, metodi, termini o espressioni siano usati in un contesto piuttosto che in un altro, da quale contesto in quale contesto vengano trasferiti e, successivamente, come questo spostamento di procedimenti e significati contribuisca a strutturare il concetto di malattia.
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