Anselmo d'Aosta, vescovo di Canterbury, è ricordato come l'ingegno filosofico più interessante oltre che originale del secolo XI. Nella sua meditazione sulle ragioni della fede stessa e sulla fede che cerca l'intelligenza, fu autore di una delle "prove" più note per dimostrare con la ragione l'esistenza di Dio, il cosiddetto "argomento ontologico", che attraverserà i secoli fino a giungere alla filosofia analitica contemporanea. Considerò anche la filosofia come pratica di vita, sorretta da un estremo rigore etico e razionale, perfetto specchio del rigore argomentato e intellettuale della sua opera. La sua "prova ontologica" - è stato detto - fu una delle più grandi esperienze metafisiche della storia della filosofia, che "arriva al limite massimo della via dove allo spirito umano è consentito entrare".
Focus su Anselmo
CHIURCO, CARLO
2014-01-01
Abstract
Anselmo d'Aosta, vescovo di Canterbury, è ricordato come l'ingegno filosofico più interessante oltre che originale del secolo XI. Nella sua meditazione sulle ragioni della fede stessa e sulla fede che cerca l'intelligenza, fu autore di una delle "prove" più note per dimostrare con la ragione l'esistenza di Dio, il cosiddetto "argomento ontologico", che attraverserà i secoli fino a giungere alla filosofia analitica contemporanea. Considerò anche la filosofia come pratica di vita, sorretta da un estremo rigore etico e razionale, perfetto specchio del rigore argomentato e intellettuale della sua opera. La sua "prova ontologica" - è stato detto - fu una delle più grandi esperienze metafisiche della storia della filosofia, che "arriva al limite massimo della via dove allo spirito umano è consentito entrare".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.