Da quando la psicologia alla fine dell’Ottocento si è dotata di un metodo sperimentale gli spazi per argomentazioni senza riferimento a sottostanti prove provate in laboratorio o sul campo si sono fatti sempre più ristretti. Le teorie o le speculazioni sui risultati raccolti sono spesso promosse con maggior entusiasmo dalle zone para-psicologiche che non dagli stessi ricercatori che i fatti li hanno procurati (vedi in questi ultimi anni i dibattiti attorno al costrutto di coscienza che hanno visto un gran fiorire di neuro/ aree generalmente promosse da chi di neuro poco o nulla se ne è occupato in sede sperimentale). L’intenzione di questo contributo è quella di mostrare un percorso nato dentro la Fenomenologia Sperimentale della Percezione (Bozzi, 2002) che connetta in maniera coerente il soggetto (realista ingenuo o meno che sia) e l’oggetto reale dell’esperienza in un’accurata e coerente architettura metodologica in grado di dare ragione di alcune fallacie altrimenti in grado di vanificare il significato dei risultati della ricerca. Verrà quindi formulata una proposta per la presa in carico del carattere aporetico di questi fatti prodotti dalla ricerca. La proposta fonda la sua convinzione che la storia delle riflessioni sull’errore prodotte dal pensiero dei classici fino ai giorni nostri possa trovare nuova fondazione nel quadro della Fenomenologia Sperimentale della Percezione (FSP).
Aporie del realista ingenuo o critico che sia. Fenomenologia Sperimentale della Percezione nell’esperienza del mondo
SAVARDI, Ugo
2013-01-01
Abstract
Da quando la psicologia alla fine dell’Ottocento si è dotata di un metodo sperimentale gli spazi per argomentazioni senza riferimento a sottostanti prove provate in laboratorio o sul campo si sono fatti sempre più ristretti. Le teorie o le speculazioni sui risultati raccolti sono spesso promosse con maggior entusiasmo dalle zone para-psicologiche che non dagli stessi ricercatori che i fatti li hanno procurati (vedi in questi ultimi anni i dibattiti attorno al costrutto di coscienza che hanno visto un gran fiorire di neuro/ aree generalmente promosse da chi di neuro poco o nulla se ne è occupato in sede sperimentale). L’intenzione di questo contributo è quella di mostrare un percorso nato dentro la Fenomenologia Sperimentale della Percezione (Bozzi, 2002) che connetta in maniera coerente il soggetto (realista ingenuo o meno che sia) e l’oggetto reale dell’esperienza in un’accurata e coerente architettura metodologica in grado di dare ragione di alcune fallacie altrimenti in grado di vanificare il significato dei risultati della ricerca. Verrà quindi formulata una proposta per la presa in carico del carattere aporetico di questi fatti prodotti dalla ricerca. La proposta fonda la sua convinzione che la storia delle riflessioni sull’errore prodotte dal pensiero dei classici fino ai giorni nostri possa trovare nuova fondazione nel quadro della Fenomenologia Sperimentale della Percezione (FSP).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.